Deodorante sui colleghi stranieri, pizzaiolo di Rossopomodoro si difende: “Solo uno scherzo”
Uno scherzo tra colleghi. È questa la giustificazione che il pizzaiolo di una pizzeria di Milano, il locale Rossopomodoro che si trova alla stazione Centrale, ha fornito per il gesto che lo vede protagonista. L'uomo, Antonio Faccetti, al quotidiano "Il Mattino" ha spiegato che il collega sul quale ha spruzzato del deodorante spray, come documentato da un video diventato virale, è in realtà un suo amico, Abdul, col quale stava scherzando "come si scherza tra colleghi". Quel video era stato postato sui social network da un'altra lavoratrice straniera della pizzeria che aveva così voluto denunciare le condizioni in cui lei e altri suoi colleghi erano costretti a lavorare.
Le immagini del filmato hanno fatto gridare al razzismo
Nel filmato si vede Faccetti che spruzza del deodorante su alcuni dipendenti della pizzeria, tutti di pelle nera, pronunciando frasi del tipo "Non ce l'avete questo a casa? E perché non ve lo mettete?". Sullo sfondo un'altra persona pronuncia il termine "disinfestazione". Le immagini avevano fatto gridare al razzismo e avevano spinto la stessa catena di pizzerie ad avviare un'indagine interna: "Rossopomodoro prende le distanze e si dissocia fermamente dal comportamento discriminatorio che non appartiene né per costume, né per tradizione, né per vocazione all'azienda di origine partenopea", è scritto in una nota datata 28 gennaio.
Il pizzaiolo: Una scena goliardica, razzismo non fa parte della mia cultura
Adesso però il pizzaiolo protagonista del gesto ha deciso di uscire allo scoperto e raccontare la sua verità: "Hanno fatto apparire uno scherzo, una scena goliardica con i miei allievi come un atto di discriminazione e razzismo che assolutamente non fa parte della mia cultura", ha spiegato l'uomo, affermando di sentirsi vittima di un "agguato mediatico". Il pizzaiolo ha spiegato che quel video, come tanti altri episodi definiti "goliardici" tra colleghi, era stato pubblicato in una chat su Whatsapp a cui partecipano una decina di dipendenti, tra pizzaioli e apprendisti. Da quella chat dunque sarebbe uscito all'esterno ma in questo modo sarebbe stato in un certo senso decontestualizzato. Adesso Antonio faccetti ha dato incarico a un avvocato napoletano, Angelo Pisani, di tutelare i propri interessi.