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Nuovo stadio di San Siro

Demolizione stadio San Siro: “Si rischia di restare con un feticcio da 74 milioni di euro”

Dopo l’intesa tra il Comune di Milano e Inter e Milan sul progetto che prevede la parziale demolizione dello stadio Meazza e la costruzione di un nuovo stadio non si fanno attendere le critiche, incentrate sulle volumetrie che, nonostante la riduzione, eccedono rispetto a quanto fissato dal Pgt. Tra le voci critiche quella del consigliere comunale di Milano Progressista, Enrico Fedrighini: “Ad oggi manca un’analisi economica costi-benefici che chiarisca in modo oggettivo e incontrovertibile se convenga ristrutturare il Meazza o abbatterlo – dice a Fanpage.it -. Nel secondo caso, perché non creare un immenso parco col terreno permeabile, anziché mantenere un feticcio che costerà 74 milioni?”. Contrari al progetto anche i consiglieri dem Giungi e Monguzzi. Critico il presidente di Municipio 7, Bestetti: “Nonostante la favoletta sulle volumetrie che diminuiscono in realtà avviene l’esatto opposto”.
A cura di Francesco Loiacono
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Una nota del Comune di Milano dopo un incontro con i rappresentanti di Inter e Milan ha, di colpo, fatto sembrare ormai vicini l'abbattimento parziale del vecchio stadio Meazza e la costruzione del nuovo impianto a San Siro. "Sono stati fatti significativi passi avanti nella messa a punto del progetto presentato dai Club per la rifunzionalizzazione dell’attuale impianto Giuseppe Meazza (ne resterebbe in piedi solo una piccola parte, ndr) e la creazione di uno Sports and Entertainment District a San Siro con un ridotto indice volumetrico equivalente a 145 mila metri quadri", ha scritto ieri Palazzo Marino. Ma, mentre l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran scrive su Facebook che "con queste basi riteniamo ci siano le condizioni perché le squadre presentino quando son pronte una proposta aggiornata che possa essere valutata", restano alcuni nodi cruciali che devono ancora essere affrontati.

Fedrighini: Dalle squadre mai ricevuta un'analisi costi-benefici

"Hanno ridotto rispetto alla sparata iniziale, arrivando comunque a un indice non consentito dal Pgt – spiega a Fanpage.it il consigliere comunale di Milano Progressista Enrico Fedrighini – ma il punto centrale è un altro: ad oggi noi, e intendo il Consiglio comunale e la città, non abbiamo mai ricevuto dalle squadre un'analisi economica costi-benefici che chiarisca in modo oggettivo e incontrovertibile con dei dati se convenga ristrutturare il Meazza o abbatterlo". Per Fedrighini c'è "qualcosa che non torna e che deve essere chiarito": "Le squadre partono dall'assunto, non dimostrato, che il Meazza non sia più adeguato come stadio di calcio, ma dicono che andrebbe bene per altri sport, con un costo di 74 milioni di euro per la rifunzionalizzazione che è la giustificazione, l'alibi, per chiedere la deroga agli indici volumetrici del Pgt".

Fedrighini spiega di non avere "verità rivelate" e che la sua idea da non tecnico potrebbe rivelarsi sbagliata. Ma aggiunge una riflessione: "Il fatto che sia venuto meno il vincolo da parte della Soprintendenza regionale dei beni culturali fa sì che oggi riqualificare lo stadio ripensandolo completamente e ammodernandolo possa rendere ancora più conveniente e fattibile una sua profonda ristrutturazione senza costruirne un altro. Qualcuno però ci deve dire se conviene farlo o no. Siccome è un immobile pubblico, questa è una domanda che non è bypassabile: così come non è bypassabile autmaticamente l'indice di edificabilità previsto dal Pgt".

Perché mantenere un feticcio da 74 milioni? Meglio un immenso parco

Fedrighini è anche pronto a rinunciare completamente al vecchio Meazza, qualora gli venisse dimostrato dati alla mano la convenienza di un nuovo stadio: "Ma se dimostrano che il Meazza non è ristrutturabile come stadio di calcio, perché anziché mantenerne una parte come un feticcio che costerebbe 74 milioni, più i costi di manutenzione, non fare un immenso parco decementificando tutto e rendendo tutta l'area permeabile?". C'è infatti un altro problema, di natura ambientale, collegato a quella che per Fedrighini è al momento solo una "bolla progettuale": e cioè che solo una piccola parte (il 10 per cento) delle superfici a verde previste dal progetto sarebbe permeabile, con rischi idraulici connessi ai cambiamenti climatici e ai sempre più frequenti eventi atmosferici estremi (e le esondazioni del Seveso e del Lambro ricordano come anche Milano sia suscettibile a questi problemi).

Tanti i pareri contrari al nuovo stadio, anche tra la maggioranza

Il consigliere Fedrighini non è il solo "scettico" (anche se lui precisa di non essere contro il progetto a prescindere, ma di volere solo ragionare su dati) tra i colleghi di maggioranza. La posizione dei Pd Alessandro Giungi e Carlo Monguzzi è ancora più netta: "Ho con attenzione letto delle proposte di Milan e Inter per la semidemolizione di San Siro e per il nuovo stadio – ha affermato Giungi -. Sono stupito di non aver avuto tali informazioni in via ufficiale come consigliere comunale ma non importa, andiamo al sodo. Avevo già votato contro l'odg di maggioranza perché ritengo che San Siro vada ristrutturato e non semidemolito e ‘clonato' a poche decine di metri. Ancor di più resto contrario leggendo che l'indice di edificabilità dell'area, dal Pgt fissato a 0,35 verrebbe notevolmente innalzato. Quindi per il sottoscritto rimane il no. Ancora più convinto".

Bestetti: Alle società concessi 50mila mq di cemento in più

Contrario al progetto anche il presidente del Municipio 7, Marco Bestetti di Forza Italia: "L'accordo di massima annunciato dal Comune di Milano e dalle società di calcio in merito al progetto dello stadio di San Siro contiene l'esatto opposto di quello che ci vogliono raccontare – ha affermato Bestetti -. Nonostante la favoletta sulle volumetrie che diminuiscono in realtà avviene l'esatto opposto, perché il termine di paragone non può essere il primo progetto presentato da Milan e Inter, assolutamente sovradimensionato rispetto alle reali necessità, bensì gli indici edificatori sanciti dal Pgt votato dal Consiglio comunale". Bestetti sottolinea come "i diritti volumetrici concessi alle società prevedono circa 50.000 mq di cemento in più, sommandosi ai 98.000 mq già concessi dal Pgt, per un totale di oltre 140.000 mq di costruito", e come invece per quanto riguarda le aree verdi "la superficie filtrante si dimezza, dagli attuali 52.000 mq ai soli 26.000 mq previsti dal progetto".

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