Da oggi le nuove regole per i negozi in Lombardia: restano chiusi studi professionali e librerie

Da oggi, 14 aprile, in Lombardia sono in vigore le nuove regole previste dall'ordinanza regionale 528 firmata lo scorso 11 aprile dal governatore Attilio Fontana. Rispetto al resto d'Italia e all'ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri nella regione più colpita d'Italia dal Coronavirus ci saranno alcune differenze. Nella stessa ordinanza regionale, infatti, richiamati tutti i decreti e le ordinanze, si specifica come "il dato epidemiologico regionale di gran lunga superiore al dato nazionale (al 10 aprile 2020, circa due quinti della popolazione italiana contagiata è lombarda, i contagi in Lombardia sono circa tre volte superiori a quelli registrati nella seconda regione italiana)" imponga "l’adozione ed il mantenimento sul territorio lombardo di misure specifiche e più restrittive e comunque adeguate al contesto di riferimento".
Chiuse le librerie e le cartolerie
Da qui la sostanziale differenza tra ciò che accadrà a partire da oggi e fino al 3 maggio in Lombardia rispetto al resto d'Italia. Innanzitutto, come già anticipato, resteranno chiuse le librerie e le cartolerie: "Il commercio al dettaglio di articoli di carta, cartone, articoli di cartoleria e forniture per ufficio, libri – si legge nel testo dell'ordinanza – è consentito esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati". I libri potranno anche essere venduti online e consegnati a domicilio, così come fiori e piante. Saranno aperti invece da oggi, in analogia a quanto stabilito dal nuovo Dpcm, i negozi per la vendita di articoli per neonati e bambini. Altro punto dell'ordinanza è quello che consente la consegna a domicilio da parte degli operatori commerciali al dettaglio per tutte le categorie merceologiche, anche quelle non comprese dal Dpcm del 10 aprile, sempre a patto che la consegna avvenga nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto.
Vietati i distributori automatici, a parte quelli di acqua potabile (ossia le Case dell’acqua), di latte sfuso, dei generi di monopolio (le sigarette) e
di prodotti farmaceutici e para farmaceutici. Consentita la vendita nei distributori automatici che presenti all’interno degli uffici e di quelle attività che restano aperte. Sarà consentita, ma solo nei giorni feriali, la vendita di prodotti come computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video ed elettrodomestici in esercizi commerciali non specializzati, di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (Ict) in esercizi specializzati, di articoli per l'illuminazione, ferramenta, vernici, materiale elettrico e termoidraulico, apparecchiature fotografiche e accessori.
Sospesi mercati scoperti e fiere, chiusi (con eccezioni) gli alberghi
Restano sospesi mercati scoperti e fiere, e restano chiusi gli alberghi a parte le strutture utilizzate "per esigenze collegate alla gestione dell’emergenza" (come i cosiddetti Covid hotel che ospitano pazienti che necessitano di isolamento. Negli hotel possono rimanere: il personale in servizio, gli ospiti che vi soggiornano per motivi di lavoro in una delle attività lavorative non sospese, il personale viaggiante dei mezzi di trasporto, gli ospiti costretti a prolungare il soggiorno per cause di forza maggiore che non consentano il trasferimento, i soggetti entrati dall’estero e collocati nelle predette strutture, secondo quanto disposto dal D.P.C.M. del 10 aprile 2020, i soggetti aventi residenza anagrafica nelle stesse strutture, i soggetti che assistono persone malate o ricoverate in strutture
sanitarie; e i soggetti che hanno stipulato, prima del 22 marzo 2020, un contratto con la struttura ricettiva per il soggiorno nella struttura stessa. È anche consentita la prosecuzione dell’attività per gli alloggi per studenti e lavoratori con servizi accessori di tipo alberghiero.
Chiusi gli studi professionali
Un'altra eccezione che riguarda la Lombardia rispetto al Dpcm del governo è quella relativa alle "attività professionali, scientifiche e tecniche di cui ai codici Ateco 69 (Attività legali e contabili), 70 (Attività di direzione aziendali e di consulenza gestionale), 71 (Attività degli studi di architettura e d'ingegneria; collaudi ed analisi tecniche), 72 (Ricerca scientifica e sviluppo) e 74 (Altre attività professionali, scientifiche e tecniche)". Tali attività, precisa l'ordinanza regionale, "devono essere svolte in modalità di lavoro agile (quindi con studi chiusi e lavoro da remoto in smart working, ndr) fatti salvi gli specifici adempimenti relativi ai servizi indifferibili ed urgenti o sottoposti a termini di scadenza. Qualora – prosegue l'ordinanza – l’esercizio dei predetti servizi indifferibili ed urgenti o sottoposti a termini di scadenza comporti il contatto diretto con i clienti presso gli studi delle attività, essi devono avvenire esclusivamente previo appuntamento".
Per quanto non espressamente previsto dall'ordinanza regionale vale quanto previsto dal Dpcm del 10 aprile: in tutte le attività commerciali al dettaglio, sarà consentito l'ingresso a un solo componente per famiglia (a parte la necessità di portare con sé minori, disabili o anziani). I commercianti inoltre dovranno mettere a disposizione dei clienti guanti monouso e "idonee soluzioni idroalcoliche per le mani", prima dell’accesso all’esercizio.