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Cusano Milanino, 42enne ucciso al termine di una lite tra rivali in amore: ma il tassista tace

Continuano senza sosta le indagini dei carabinieri di Cusano Milanino per cercare di ricostruire quanto accaduto nella mattinata di sabato 25 maggio quando il meccanico Beppe Alessio è stato accoltellato a morte al termine di una lite con l’attuale compagno della sua ex fidanzata. L’uomo, che si trova ora nel carcere di Monza, si è rifiutato di rispondere alle domande del giudice.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Continua a portare avanti la linea del silenzio, Paolo Minolfi, il tassista accusato di aver ucciso il rivale in amore Beppe Alessio, morto una coltellata al fianco. A sferrargli il colpo mortale nella villetta di Cusano Milanino sarebbe stato proprio Minolfi, che da sabato 25 maggio si trova nel carcere di Monza con l'accusa di omicidio volontario. Ai giudici che lo hanno convocato per l'interrogatorio di garanzia e dinanzi all'avvocato Massimiliano Lanci, ha confermato la volontà di non voler rispondere. Per questo è stato deciso che fino al processo rimarrà in carcere. La strategia sarebbe stata scelta dal legale Massimiliano Lanci che ha optato per il silenzio del suo cliente, almeno fino a quando non arriveranno i riscontri dell’autopsia. Mentre continua il lavoro degli investigatori per cercare di ricostruire quanto accaduto quel giorno subito dopo l'arrivo della vittima, Beppe Alessio, meccanico con precedenti e già noto alle forze dell'ordine, nella villetta della sua ex.

Il tassista rimarrà in carcere fino al processo

Sono ancora tanti gli interrogativi e i dubbi sui quali il pubblico ministero monzese Emma Gambardella dovrà cercare di fare luce, a partire dal ritrovamento del corpo della vittima: perché il suo cadavere è stato trascinato all'esterno della villetta? Lo ha portato lì Buffoli? La lite infatti, stando anche alle macchie di sangue presenti sulle scale del patio della villetta, sarebbe avvenuta dinanzi alla porta di casa, così come ricostruito in un primo momento dagli inquirenti. Domande senza risposta sono anche quelle che ruotano intorno al coltello sporco di sangue ritrovato nella lavastoviglie della lussuosa villetta di proprietà della donna che con la vittima aveva avuto una lunga relazione. Mentre Minolfi, aveva iniziato una relazione con Emma solo a inizio maggio. Bisognerà capire se il legale di Buffoli opterà per il ricorso alla legittima difesa: secondo quanto ipotizzato inizialmente la vittima sarebbe entrata nel giardino della villetta minacciando la sua ex.

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