Cremona, in migliaia al corteo antifascista: tensioni tra black bloc e forze dell’ordine
Ore 18.10: Il corteo si è spezzato in due tronconi per via del lancio di lacrimogeni da parte della polizia.
re 17.50: Nuove tensioni con le forze dell'ordine all'altezza di via Dante, dove gli agenti avrebbero tentato una carica non riuscita. Ci sarebbero stati altri lanci di lacrimogeni, ma il corteo resta unito.
Ore 17.20: Sono iniziati i primi tafferugli tra forze dell'ordine e testa del corteo. I manifestanti stanno lanciando fumogeni e bombe carta contro le forze dell'ordine, che rispondono con il lancio di lacrimogeni. In testa al corteo, che resta compatto, hanno fatto la loro comparsa black bloc, manifestanti con caschi e bastoni che hanno guadagnato le prime file.
Ore 17: Il corteo, con in testa i militanti del centro sociale Dordoni, è arrivato in prossimità della sede di Casapound, circondata da cordoni di polizia, su viale Trento e Trieste. Qui si tengono alcuni interventi dei manifestanti per giustificare la richiesta di chiusura di tutte le sedi del movimento di estrema destra. Secondo i partecipanti, ci sarebbero circa 5mila presenti. La situazione resta tranquilla.
Ore 16: Il corteo formato da migliaia di manifestanti è partito. In testa, uno striscione con la richiesta al governo: "Chiudere tutti i covi fascisti" e l'hashtag della manifestazione #emilioresisti per esprimere vicinanza al 49enne Emilio Visigalli.
Ore 15: La partenza del corteo è stata rinviata, per via della gente che sta ancora continuando ad arrivare, in gran numero, davanti alla sede del centro sociale Dordoni. Non si registra alcun tipo di disordine.
Sono in migliaia, circa duemila, le persone in arrivo da tutta Italia a Cremona per la manifestazione antifascista contro Casapound. La partenza del corteo è prevista per le 15 di oggi davanti al centro sociale Dordoni di via Mantova. Proprio qui, domenica scorsa, un attivista del centro sociale, Emilio Visigalli, di 49 anni, è stato colpito con spranghe, calci e pugni durante gli scontri con una cinquantina circa di militanti di Casapound, finendo in coma farmacologico. Le sue condizioni, secondo gli ultimi aggiornamenti forniti dagli antagonisti, sono sempre gravi ma in lieve miglioramento. L'edema polmonare sarebbe stato drenato, e l'emorragia cerebrale causata dai colpi non si sarebbe estesa. La prognosi resta comunque riservata.
Centri sociali, collettivi e antagonisti di tutta Italia e anche da altri parti d'Europa – Turchia, Londra, Spagna – avevano subito manifestato la propria solidarietà dopo gli scontri contro Casapound. Sulla dinamica sono ancora in corso accertamenti, ma pare che una cinquantina di militanti dell'associazione di estrema destra abbia assaltato la sede del Dordoni – che si trova vicino allo stadio di Cremona – alla fine del derby di Lega Pro tra Cremonese e Mantova, per motivi che però non hanno nulla a che vedere con il calcio. Tra i neofascisti ci sarebbero stati anche "infiltrati" da altre città del Nord Italia. Sui fatti indaga comunque la polizia: finora ci sono stati 8 indagati, da ambo le parti, per rissa e lesioni.
Cremona si blinda in vista del corteo
La tensione in città è molto alta. Il sindaco Gianluca Galimberti ha diffuso negli scorsi giorni in Consiglio comunale un appello alla calma, ma nel percorso che sarà attraversato si respira un clima di vero e proprio terrore. Tutti i cestini portarifiuti sono stati rimossi, i negozi hanno le saracinesche abbassate e molte vetrine, comprese quelle delle banche, sono state protette con cartoni e compensato per timori di possibili danneggiamenti.