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Cosa sappiamo sulla morte di Elena e Diego, strangolati a mani nude dal padre

Le autopsie hanno fornito i primi elementi certi sulla morte di Elena e Diego. I gemelli di 12 anni uccisi dal padre a Margno, nel Lecchese, sono stati strangolati a mani nude. L’esame effettuato dall’anatomopatologo ha confermato anche che i ragazzini avevano cenato. Restano diversi i punti da chiarire: l’esame tossicologico dirà se il genitore li abbia sedati, un elemento fondamentale per valutare la premeditazione del gesto. Restano dubbi anche sui movimenti di Mario Bressi nelle ore tra il duplice omicidio e il suicidio. Il telefono dell’uomo ancora non si trova.
A cura di Simone Gorla
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Mario Bressi e i figli Elena e Diego
Mario Bressi e i figli Elena e Diego

Elena e Diego sono stati strangolati a mani nude. L'esame autoptico sui gemelli di 12 anni uccisi dal padre a Margno, nel Lecchese, fornisce i primi elementi certi sulla morte dei due ragazzini. L'esame effettuato dall'anatomopatologo Paolo Tricomi, su incarico del pubblico ministero Andrea Figoni e del procuratore Antonio Chiappani, ha confermato anche che i bambini avevano cenato.

Ma sulla tragedia che si è consumata in Valsassina la notte tra venerdì e sabato restano ancora molti i punti oscuri. Saranno gli esami tossicologici a dire se, prima di ucciderli, Mario Bressi abbia sedato i figli perché non si accorgessero di niente. Un elemento fondamentale per valutare la premeditazione del gesto. Al momento non vi sono elementi in questo senso: non sono stati trovati farmaci nell'appartamento, in un condominio vicino alla partenza della funivia che porta al Pian delle Betulle.

Al quadro degli elementi raccolti manca ancora il cellulare dell'uomo (mentre è stato confermato che i due telefoni trovati in un cassonetto erano quelli dei ragazzini). E gli investigatori stanno ancora cercando di ricostruire le azioni di Bressi nelle ore trascorse tra il duplice omicidio e il suicidio, commesso gettandosi dal vicino viadotto della Vittoria.

Un intervallo temporale durante il quale l'uomo ha inviato diversi messaggi alla moglie, tra cui l'ultimo, inviato attorno alle 3 di notte, con il terribile annuncio: "Non li rivedrai più". Lo smartphone, che i carabinieri hanno cercato in tutta la zona senza esito, potrebbe fornire nuove informazioni sui movimenti nelle ultime ore, così come il computer sequestrato nell'abitazione di Gessate.

L'ipotesi degli inquirenti sul movente del duplice omicidio rimane quella dell'atroce "vendetta" nei confronti della moglie, conosciuta quando erano ragazzini e con cui viveva dal 2003, che aveva manifestato l'intenzione di separarsi. Ma l'avvocato della donna, intervistato da Fanpage, ha spiegato che nella coppia non c'erano tensioni evidenti: "Lei non gli aveva mai assolutamente manifestato alcuna intenzione ‘bellicosa' e, anzi, era assolutamente propensa a trovare un accordo civile".

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