video suggerito
video suggerito

Cosa mangiare a Milano: i sei piatti imperdibili della tradizione

Dal risotto alla cotoletta, dall’ossobuco al panettone, ecco le ricette che non possono mancare assolutamente sulla tavola dei milanesi per pasti all’insegna della tradizione.
A cura di Arianna Esposito
88 CONDIVISIONI

Meglio pochi ma buoni. La cucina milanese non vanterà certo un gran numero di specialità in tavola ma, più che sulla quantità, punta sulla qualità dei prodotti sempre freschi di stagione e serviti con la cura e l'eleganza che contraddistingue il capoluogo meneghino. Ma quando un turista vuole provare la tipica cucina milanese, quali sono i piatti che non può assolutamente perdere? Tanto per iniziare i risotti, mantecati in tanti modi diversi, a seguire le carni, dalla cotoletta all'ossobuco, per poi terminare con il tradizionale panettone, frutto di un'antica ricetta tramandata di generazione in generazione. Ecco se volete avere un assaggio della gastronomia lombarda e dei segreti per realizzarla, iniziate a provare questi sei piatti che vi proponiamo e se avete altri suggerimenti, fatevi avanti: le segnalazioni sono come sempre ben gradite.

Risotto allo zafferano

Risotto allo zafferano (Flickr).
Risotto allo zafferano (Flickr).

Il riso giallo. Così imparano a riconoscerlo i bambini, ma il risotto allo zafferano, che deriva da una ricetta medievale e che in apparenza sembra semplice da cucinare, ha in realtà i suoi segreti. Vediamo quali sono: prima di tutto è fondamentale sfumare il risotto con un buon vino bianco, poi, se volete un risultato ancora più goloso, si usa il burro in sostituzione dell’olio extravergine di oliva per la realizzazione del soffritto con la cipolla, per rendere il tutto più vellutato. Parola di mangiatori di risotto alla milanese doc.

Cotoletta con l'osso

La sua forma a orecchia di elefante la rende davvero unica. La sola ed inimitabile cotoletta alla milanese, rigorosamente accompagnata da patatine fritte e limone, è tra i piatti tipici della tradizione culinaria milanese. Ci sono numerosi ristoranti nel capoluogo meneghino specializzati in questa ricetta. Anche qui qualche accorgimento è d'obbligo. In particolare, nella scelta della carne meglio prediligere la lombata o la costoletta di vitella da latte, da friggere rigorosamente, secondo la tradizione, nel burro. Il resto è storia della cucina lombarda.

La busecca

Nasce come piatto povero, sebbene sia servita anche nei ristoranti più chic. La busecca, ovvero la trippa alla milanese, veniva principalmente consumata la notte di Natale, quando i contadini si riunivano nelle stalle dopo la messa di mezzanotte. Oggi questo piatto storico ha mantenuto il sapore di una volta e viene servito nella tradizionale terrina, ben calda e accompagnata da fagioli, passata di pomodoro, carote e sedano. Raccomandato per chi è fedele alle radici della propria terra.

L'ossobuco

Vanta addirittura il riconoscimento di Denominazione Comunale, che sta ad indicare l'appartenenza di un prodotto o di un piatto a un territorio. Stiamo parlando dell'ossobuco e del posto di primo piano che occupa nella tradizione culinaria meneghina. Perché si tratti di un ossobuco doc, meglio optare per il vitello, che una carne è più tenera, sia al sugo che in bianco. Questo piatto può essere servito da solo o accompagnato da polenta, purè di patate, spinaci al burro. Basta che lo diciate in dialetto: "Oss Buss".

Bollito

Non può mai mancare sulle tavole imbandite delle sciure milanesi, si fa a gara a chi lo cucina meglio. Il bollito per eccellenza contempla l’uso di sola carne di manzo, se invece si opta per un gran misto, allora occorre anche della lingua e un pezzo di testina, entrambi di vitello, e un cotechino. Insomma la gara è dura da vincere ma in cucina i milanesi non scherzano e il rigore e l'ordine sono le armi vincenti per spuntarla.

Panettone

Sua Maestà il Re Panettone. Gonfio, pieno di canditi e uvette, con la crosta scura e dalla forma a tappo di champagne, queste le sue caratteristiche distintive. Ma da dove deriva il suo nome? Si dice che arrivi da "pan di Toni", ovvero il fornaio che si è inventato la ricetta. Ma leggende a parte, quel che è certo è che senza questo dolce non è Natale, senza questo dessert unico, e Milano non sarebbe la Milano da bere e da mangiare.

88 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views