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Corsico, tunisino litiga con la compagna italiana e viene gambizzato dal cognato

Risolto il giallo del 36enne tunisino gambizzato a Corsico, alle porte di Milano, a Capodanno. I carabinieri della locale compagnia hanno arrestato due cittadini italiani di 39 e 52 anni, entrambi già noti alla giustizia. Il più giovane dei due è il fratello della compagna della vittima: avrebbe “punito” il 36enne con l’aiuto del complice dopo una lite in famiglia.
A cura di Francesco Loiacono
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Risolto il giallo del ferimento a colpi d'arma da fuoco di un 36enne tunisino, avvenuto a Corsico, alle porte di Milano, a Capodanno. I carabinieri della locale compagnia hanno arrestato due cittadini italiani, il 39enne O.A. e il 52enne A.A., entrambi già noti alla giustizia. Il più giovane dei due è il fratello della compagna della vittima: avrebbe "punito" il 36enne dopo una lite tra quest'ultimo e la sua fidanzata, un'italiana di 40 anni.

La pista familiare era stata seguita fin dall'inizio dei militari, che erano intervenuti sul luogo della sparatoria dopo la segnalazione di alcuni cittadini. I carabinieri avevano trovato la vittima all'esterno da un bar in viale della Resistenza con ferite alla gamba provocate da proiettili: l'uomo era stato trasportato in codice giallo all’ospedale San Paolo di Milano, dove aveva ricevuto una prognosi superiore ai 40 giorni.

Le attività investigative, condotte dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Corsico, hanno permesso sin da subito di circoscrivere l’origine dell’evento a questioni di natura famigliare. Al centro delle tensioni tra il 36enne e uno dei suoi aggressori, il 39enne, la relazione tra il tunisino e la sua compagna. Il loro rapporto attraversava un momento di difficoltà da diversi mesi: all’inizio dell’anno, a seguito di un litigio tra il tunisino e il padre della donna, è scattata la spedizione punitiva.

Gli aggressori si trovano uno in carcere e l'altro ai domiciliari

Il fratello della donna, dopo essersi dato appuntamento con il complice, ha raggiunto il 36enne presso il bar, invitandolo a seguirlo all’esterno, dove lo ha improvvisamente aggredito con calci e pugni. Il complice, estratta la pistola calibro 7,65 detenuta illegalmente, ha esploso quattro colpi di cui due hanno raggiunto la vittima. Poi i due aggressori si sono allontanati in auto e hanno fatto rientro presso le rispettive abitazioni, come se nulla fosse accaduto.

Oggi i due sono stati raggiunti dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Milano: devono rispondere di detenzione illegale di arma da fuoco e lesioni personali aggravate in concorso. Il 39enne si trova agli arresti domiciliari, mentre il 52enne è in carcere a San Vittore.

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