Coronavirus, ragazzino fermato per strada e denunciato: “Ero venuto a trovare la fidanzata”
Andare a trovare la fidanzatina non è un motivo valido per violare il decreto sull'emergenza da Coronavirus. Se n'è accorto sulla propria pelle un ragazzino di 17 anni che è stato fermato dai carabinieri a Cornaredo, in provincia di Milano. Il giovane era arrivato nella cittadina da Vittuone, altro centro dell'hinterland dove risiede. Quando i militari dell'Arma gli hanno chiesto per quale motivo si trovasse in giro, il giovane ha detto che era andato a trovare la fidanzata. I carabinieri a quel punto lo hanno denunciato: non si trattava infatti di uno dei validi motivi per uscire da casa, come stabilito dal decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri dell'8 e poi del 9 marzo che limita le uscite alle comprovate esigenze lavorative, a necessità quali fare la spesa o comprare farmaci o a motivi di salute.
Non è l'unica violazione al decreto finora accertata: bisogna restare a casa
Il giovane ha violato l'articolo 650 del codice penale: la pena prevede l'arresto fino a tre mesi o un'ammenda fino a 209 euro. Non è il solo a essere stato denunciato per aver violato le norme previste nel decreto, che al di là delle conseguenze penali dovrebbero essere rispettate per senso civico: tutti, dal governo alla Regione Lombardia fino alle autorità sanitarie, continuano infatti a ripetere come, senza vaccini né farmaci, l'unica arma per contrastare l'epidemia da Coronavirus sia ridurre la socialità e rimanere il più possibile a casa. Non lo ha capito il ragazzino di Cornaredo: ma non lo hanno capito nemmeno la ragazza che a Pessano con Bornago ha deciso di festeggiare la laurea con famigliari e amici in un parchetto, aggirando così il divieto di creare assembramenti, né quell'uomo che a Busto Arsizio, nel Varesotto, ha ben deciso di recarsi da una prostituta e appartarsi in auto con lei nonostante l'emergenza sanitaria in corso.