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Covid 19

Coronavirus, nell’ospedale di Cremona stravolto dall’emergenza è nata la piccola Gemma

Dare alla luce una bambina in un’ospedale stravolto dall’emergenza coronavirus. È l’esperienza vissuta dai genitori della piccola Gemma, nata all’ospedale di Cremona, uno dei più segnati dall’epidemia, con decine di pazienti gravi. La neomamma ha raccontato come si affronta il parto in una situazione così difficile: “Mi sono difesa cercando di non leggere troppe notizie, non ho guardato la tv”.
A cura di Redazione Milano
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"Partorire al tempo del coronavirus, non nascondo che significa anche molta preoccupazione, soprattutto per la gestione delle cose pratiche, tipo gli spostamenti, anche se sono tutti molto comprensivi e collaboranti". È il racconto di Ilaria, mamma di una bimba nata poche ore fa all'ospedale di Cremona, nel pieno dell'emergenza covid-19. I genitori della piccola Gemma hanno voluto condividere la loro esperienza con i sanitari dell'ospedale e diffondere le proprie sensazioni con un lungo post sui social. "C’è preoccupazione nel cercare di proteggere la bambina, di proteggere noi stessi usando tutte le cautele e le misure indicate dai sanitari – spiega la madre -. È molto importante rispettare le misure di protezione".

Nell'ospedale di Cremona stravolto dall'emergenza è nata la piccola Gemma

“L'umore del personale alterna momenti di sconforto a momenti di ottimismo; l’istante più bello è quando il primo vagito rompe il silenzio della sala parto: è un attimo sublime, fa pensare che la vita comunque continua, sempre; che vince sulle malattie", spiega Paola Parma, coordinatrice ostetrica del reparto che anche nel pieno della pandemia non ha smesso di fare nascere bambini. “La nostra professione in questo momento fa apprezzare ancor di più i piccoli gesti, i pensieri gentili. Tutto il personale è come sempre disponibile ad accogliere le future mamme, sia durante le visite in gravidanza che durante il percorso della nascita, come se nulla fosse cambiato, solo con qualche attenzione in più per la protezione di mamma, papà e neonato, che possono continuare a vivere l'esperienza insieme”.

Il racconto della mamma: Mi sono difesa cercando di non leggere troppe notizie

"Ad assisterci durante il parto – ricorda Ilaria – c’era Carlotta, l’ostetrica che mi ha fatto sentire perfettamente a mio agio. L’esperienza del parto è stata molto positiva. Mi sono sentita tutelata, protetta. Gli operatori hanno saputo infondermi tranquillità. Usavano le mascherine, i guanti, prima di ogni contatto si lavavano le mani, dettagli che ti fanno sentire al sicuro". Partorire in un ospedale completamente stravolto dall’emergenza ha reso quella di Ilaria e Nazzareno un'esperienza unica. Come si affronta? "A dire la verità ho cercato di concentrarmi sul parto, di pensare alla gestione del dolore, alla gioia del momento in cui Gemma sarebbe venuta alla luce. Mi sono difesa cercando di non leggere troppe notizie, non ho guardato la tv – rivela Ilaria -. Per questo non ho provato disagio ad entrare in ospedale. In Ostetricia tutto si svolge con normalità, in modo spontaneo, il clima è familiare. Questo mi ha molto aiutata, ho cercato di tenere, per quanto possibile il virus in secondo piano, la vita ha prevalso".

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