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Covid 19

Coronavirus Milano, al vaglio l’ipotesi di allestire un ospedale lampo con 500 posti letto

Ieri, martedì 10 marzo, Gallera e Foroni l’avevano annunciato. Oggi, l’idea potrebbe già ampliarsi, ma col sostegno della Protezione civile. Per far fronte all’emergenza Coronavirus, a Milano potrebbe essere allestito un ospedale lampo che assicuri 500 posti letto in terapia intensiva nella zona della Fiera. Non solo quindi spazi dedicati ai “guariti”, come inizialmente trapelato.
A cura di Filippo M. Capra
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L'annuncio è arrivato ieri durante la consueta conferenza stampa a Palazzo della Regione, prima per bocca dell'assessore al Welfare Giulio Gallera e poi confermata dal'assessore al Territorio e alla Protezione civile Pietro Foroni: al vaglio della Giunta c'è l'idea di organizzare, a Milano e in Lombardia, dei luoghi diversi dai classici ospedali per trasferire le persone che si stanno negativizzando e liberare i posti nei nosocomi.

Caparini: Protezione civile ci aiuti con 500 respiratori e personale medico

L'emergenza Coronavirus, che sta mettendo a seria prova la tenuta del sistema sanitario lombardo, potrebbe essere arginata anche con la creazione di punti per tenere in isolamento i pazienti guariti ma non solo. Secondo quanto riportato da "Il Giorno", in Fiera Milano potrebbe essere costruito un ospedale lampo. Il suolo sul quale sorgerebbe è quello che teoricamente sarebbe stato destinato alla Rai per il suo nuovo centro di produzione, all'altezza del Portello. Qui, sulla falsa riga del modello cinese, si vorrebbero organizzare 500 posti letto di terapia intensiva, estendendo quindi l'accoglienza non solo ai dimessi ma anche a chi ancora necessita di un appoggio esterno per respirare. Per realizzare il progetto, però, serve che la Protezione civile dia un aiuto tangibile, con la fornitura di 500 respiratori e personale medico, ha detto Gallera, anche perché ad oggi, stando a quanto riferito dall'assessore al Bilancio Davide Caparini, "abbiamo ricevuto più mascherine in donazione che dalla Protezione civile". In alternativa, qualora il Portello non fosse disponibile, l'idea è di recuperare i 500 posti letto in strutture ospedaliere poco utilizzate.

A Codogno nessun nuovo caso di contagio da Coronavirus

La necessità di avere spazi ampi è venuta a configurarsi per il continuo utilizzo dei posti in terapia intensiva già presenti negli ospedali. Come detto da Gallera, "si procede cercando di far ruotare i pazienti con dimissioni precoci in strutture protette o domiciliari", così da garantire a tutti del trattamento di terapia intensiva. Ad oggi in Lombardia ci sono "644 letti – ha detto Gallera – dove sono stati trattati 778 pazienti. Di loro, 103 sono stati dimessi e 80 sono deceduti. Il 25% del totale, quindi, non è più in terapia intensiva ma la saturazione è sempre più alta". La Lombardia, che si conferma la regione con più casi di contagio da Coronavirus, con 5971 pazienti positivi, chiede inoltre uno sforzo ulteriore al Governo: "servono misure più rigide", hanno chiesto Fontana e i sindaci dei capoluoghi lombardi. Tali misure, potrebbero dare un'accelerata al contenimento, come testimonia la ex "zona rossa" del Lodigiano: a Codogno, per la prima volta, non c'è stato alcun contagio, mentre in tutta la zona l'infezione sta rallentando.

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