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Coronavirus, in Lombardia 32.346 contagi e 4.474 morti: “Fatto uno scalino verso il basso”

In Lombardia salgono a 32.346 i casi positivi (ieri erano 30.703), mentre sono 10.026 i ricoverati in ospedale (ieri erano 9.711). I pazienti in terapia intensiva sono 1.236 (ieri il dato era di 1.194). Il totale dei dimessi sale a 7.281. Non si ferma il numero dei decessi che tocca quota 4.474. Sino a ieri erano 4.178: si contano dunque 296 decessi nelle ultime 24 ore. Questi i dati di oggi, mercoledì 25 marzo.
A cura di Filippo M. Capra
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Diramati i dati del bollettino della Lombardia di oggi, mercoledì 25 marzo, per l'emergenza Coronavirus. Nel quotidiano appuntamento con stampa e cittadini, in diretta streaming, l'assessore al Welfare Giulio Gallera ha reso noto il bilancio aggiornato del contagio lombardo. Salgono a 32.346 i casi positivi (ieri erano 30.703), mentre sono 10.026 i ricoverati in ospedale (ieri erano 9.711, dato aumenta di 315 unità). I pazienti in terapia intensiva sono 1.236 (ieri il dato era di 1.194). Il totale dei dimessi sale a 7.281. Non si ferma il numero dei decessi che tocca quota 4.474. Sino a ieri erano 4.178: si contano dunque 296 decessi nelle ultime 24 ore. In totale sono stati eseguiti 81.666 tamponi.

Gallera: Trend in calo, scalino verso il basso

"In questi giorni abbiamo fatto uno scalino verso il basso", dice Gallera. "Il trend è sceso come dicono i numeri rispetto alle scorse settimane e ora siamo su una linea più bassa che resta costante. Si è ridotta la pressione sui pronto soccorso", assicura l'assessore, che continua: "Quello che stiamo facendo, restando a casa, sta dando risultati. Proseguiamo così". "Ringraziamo i medici di Emergency, che coordineranno l'ospedale da campo di Bergamo, e Medici senza frontiere che ci stanno dando una mano significativa in diverse zone della regione", continua Gallera parlando delle ong che hanno messo a disposizione il proprio personale sanitario. Il punto dell'assessore al Welfare continua con l'apertura di "ben 123 posti" per poter aiutare ulteriormente la regione, molto colpita dall'epidemia. Viene poi annunciato che "150 medici arrivati grazie al bando indetto, sono stati inviati nel Bresciano". "Ma non vogliamo fermarci qui", assicura Gallera, che aspetta i medici assegnati alla Lombardia del bando indetto dalla Protezione civile.

Questione tamponi: Consideriamo tutti i cittadini potenzialmente contagiati e li monitoriamo

Altro tema di discussione è il monitoraggio dei medici: "Nelle trasmissioni tv sentiamo parlare dei tamponi… Stiamo a quello che dice di fare il ministero della Salute. L'agente infettivo, cito, si trasmette in maniera significativa soltanto durante la fase sintomatica. E devono essere tamponati esclusivamente coloro che presentano sintomi", assicura Gallera mostrando la documentazione. "Il problema oggi – continua -, non è a chi farlo e a chi no. Perché chi potenzialmente può trasmettere il Covid è un numero potenzialmente alto, per questo la Lombardia considera tutti potenzialmente positivi, motivo per cui tutti coloro che accusano qualche sintomo come un raffreddore, verranno monitorati dai medici di base". Per quanto riguarda i decessi nelle abitazioni, Gallera spiega che "i dati che aggiorniamo giorno per giorno riguardano le persone scomparse che hanno fatto precedentemente il tampone. Quello che è successo è che molte persone venivano monitorate presso il proprio domicilio e non sono riuscite ad essere ricoverate negli ospedali", chiosa l'assessore.

I contagi nelle province lombarde

Come comunicato dall'assessore al Welfare Gallera, la provincia di Bergamo si conferma la più colpita dall'epidemia Coronavirus con 7.072 casi (più 344). A ruota la segue quella di Brescia, con 6.597 contagi (più 299). Anche nel Milanese i contagi aumentano sino a quota 6.074 (più 373) in città 2.438 (più 141). A Como 706 (più 71), Cremona 3.156 (più 95), Lecco 1.076 (più 61), Lodi 1.884 (più 24), Monza Brianza 1.587 (più 133), Mantova 1.176 (più 83), Pavia 1.578 (più 79), Sondrio 284, Varese 468. Sono in totale 688 i casi in fase di verifica. Ancora nessun nuovo caso di contagio a Codogno: è il secondo giorno consecutivo.

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Le parole di Fontana: L'ospedale in Fiera né questa settimana né la prossima

"Non so dirvi i tempi, i lavori stanno procedendo ma non vi posso dire né questa settimana né la prossima". Così il presidente della Lombardia Attilio Fontana questa mattina nel consueto appuntamento con i media per fare un primo punto della giornata sulla situazione legata all'apertura dell'ospedale in Fiera Milano. Il Governatore lombardo, un po' stizzito, ha poi detto di non sapere quali fossero le condizioni di Guido Bertolaso, il consulente per i lavori all'ospedale in allestimento risultato positivo al Covid e ora ricoverato al San Raffaele. Fontana ha poi parlato dell'arrivo oggi alle 19 di "medici e operatori sanitari dalla Russia, a Bergamo. Sono 150 uomini, daranno una mano in una serie di attività anche di sostegno: medici, infermieri, personale per la sanificazione".

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