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Coronavirus, in Lombardia 28.761 contagi e 3.776 morti: “Trend in calo, prima giornata positiva”

L’aggiornamento di oggi, lunedì 23 marzo, sui numeri dell’emergenza coronavirus in Lombardia. Il bollettino regionale parla di 28.761 casi confermati (più 1555 da ieri), di cui 9266 ricoverati in ospedale (eri erano 9432, è quindi il primo dato in calo) mentre sono 1183 i pazienti in terapia intensiva (più 41). Il numero dei decessi sale a 3.776 (più 320). “Il trend in calo si conferma anche oggi da tanti punti di visti. È la prima giornata positiva di questo mese durissimo”, ha commentato l’assessore al Welfare, Giulio Gallera.
A cura di Simone Gorla
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L'aggiornamento sull'emergenza coronavirus in Lombardia con il bollettino di oggi, lunedì 23 marzo. L'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ha comunicato il bilancio aggiornato del contagio.

Coronavirus, il bollettino in Lombardia di lunedì 23 marzo

Sono 28.761 i casi positivi (più 1555 da ieri, in calo rispetto ai più 1691 di domenica e ai 3200 di sabato), ci cui 9266 ricoverati in ospedale (eri erano 9432, è quindi il primo dato in calo, -173). I pazienti in terapia intensiva sono 1183 (più 41). I dimessi sono 6.075. Il numero dei morti è a 3.776 (più 320, in calo rispetto ai due giorni precedenti).

Gallera: Prima giornata positiva

"Ieri abbiamo dato un numero con molto ottimismo. Il trend in calo si conferma anche oggi da tanti punti di visti. È la prima giornata positiva di questo mese durissimo. Non è il momento di rilassarci, ma di essere ancora più concentrati – ha detto Gallera. I dati vanno visti in un arco temporale più ampio, ma il dato è in diminuzione da tre giorni, si tratta di un elemento significativo, così come la riduzione dei ricoveri". I tamponi effettuati sono 73.242.

Bergamo in calo, Brescia accelera: a Milano dimezzati i nuovi casi

A livello provinciale a Bergamo i casi sono 6.471 (più 255 rispetto a ieri, in calo rispetto ai giorni precedenti), a Brescia 5905 (più 588, in aumento rispetto ai 289 e 380 dei giorni precedenti). A Cremona ci sono 2925 casi (più 30), a Lodi 1817 casi (più 45), a Monza e Brianza 1130 (più 22), a Como 581 (più 69), a Mantova 985 (più 80), a Pavia 1.444 (più 138), a Sondrio 208 (più 3), a Varese 421 (più 35).

Milano i contagiati salgono a 5326 (più 230) di cui 2176 in città (più 137). Nel capoluogo il dato dei nuovi casi è quasi dimezzato rispetto al più 424 di domenica.

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Gallera: In molti pronto soccorso c'è un lieve calo degli accessi

"In molti presidi ci dicono che c'è stato un calo, anche se lieve, di accessi al pronto soccorso nel weekend", ha sottolineato Gallera. "Negli ospedali in trincea la riduzione della pressione non è ancora corposa, ma i sacrifici che stiamo facendo stanno producendo un risultato importante", ha aggiunto, invitando a non rilassare la tensione perché "tutti i direttori degli ospedali hanno detto che già avevano notato un rallentamento degli accessi a fine febbraio, poi c'è stata un'ondata più grande".

Posti in terapia intensiva raddoppiati da inizio emergenza

Gallera ha sottolineato che dall'inizio dell'emergenza sono stati quasi raddoppiati i letti nelle terapie intensive della Lombardia. Al San Raffaele di Milano sono in allestimento 10 posti letto di terapia intensiva nel campo da calcetto. Questi posti, con i 16 del San Carlo, portano a 1.350 il numero dei letti di terapia intensiva. "A Monza ne apriremo altri 16, e al Policlinico altri 15. Da mercoledì, se troviamo il personale, ne apriremo altri 10 a Niguarda. E siamo pronti ad aprirne 20 alla Asst Rhodense e altre 9 alla Asst Nord Milano", ha spiegato l'assessore.

Fontana: Numeri in linea con quelli di ieri

In un punto stampa all'ora di pranzo il governatore Attilio Fontana aveva anticipato che i dati odierni sarebbero stati "in linea con quelli di ieri". L'esponente leghista ha risposto sui dubbi  nell'applicazione delle diverse ordinanze di governo e giunta regionale. "Ho chiesto un parere legale e posso dire che prevale l'ordinanza regionale, ma bisogna chiarire in modo chiaro per cittadini quali misure valgono in Lombardia e per questo ho inviato una nota formale al ministro dell'Interno Lamorgese in cui chiedo il suo parere e che ci chiarisca se applicare la mia ordinanza o il dpcm".

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