Coronavirus, Gallera: “Valutiamo ordinanza per bloccare la circolare del Viminale sulle passeggiate”
Dopo il duro attacco di ieri sera, anche nella mattinata di oggi, mercoledì 1 aprile, l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera si è scagliato contro la circolare del ministero dell'Interno che autorizza un genitore alla volta a passeggiare con i propri figli vicino casa. "Spero che i cittadini ignorino questa folle, insensata e irresponsabile circolare, che stiano a casa e organizzino giochi con i propri figli", ha detto l'assessore nel corso di un collegamento con l'emittente televisiva Italia 7 Gold. Gallera ha aggiunto che la Regione Lombardia potrebbe attivarsi per cercare di bloccare le passeggiate genitori-figli a livello normativo: "Vedremo se c'è la possibilità di emanare ordinanze che la vanifichino – ha spiegato l'assessore -. Lo valuteremo con il presidente Attilio Fontana".
Gallera: La circolare del Viminale rischia di vanificare tutto, a casa altri 15 giorni
Subito dopo la circolare emanata ieri sera Gallera aveva parlato di un provvedimento gravissimo: "Non è questo il momento di abbassare la guardia. La circolare diffusa dal Ministero dell'Interno rischia di creare un effetto psicologico devastante, vanificando gli sforzi e i sacrifici compiuti finora", aveva detto l'assessore. Secondo Gallera la circolare potrebbe essere intesa dai cittadini "come un segnale di allentamento delle misure di contenimento assunte finora. Misure rigide, importanti, che hanno però consentito di contenere la curva dei contagi del coronavirus", la cui crescita negli ultimi giorni in Lombardia sta lentamente rallentando. Adesso, secondo Gallera, la circolare del Viminale "rischia di vanificare tutto": per l'assessore bisogna prolungare ancora i sacrifici e rimanere a casa almeno per altri 15 giorni per continuare a ridurre il numero dei contagi, ancora molto elevato così come il numero dei decessi. "Al di là della circolare, il problema è il messaggio – ha aggiunto Gallera -. Direttori di ospedali mi dicono che la prima settimana di marzo avevamo avuto un rallentamento, durato alcuni giorni, ma poi il contagio è ripartito forte perché l'8 marzo la gente è tornata fuori. Non possiamo allentare la tensione, qualsiasi messaggio rischia di diventare devastante".