Coronavirus, Gallera: “Decreto Cura Italia è il massimo che si potesse fare. Metro: no allo stop”
Come riferito ieri dal vice presidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala, "il 40% dei milanesi è stato notato circolare grazie agli spostamenti dei cellulari". Buona parte di queste persone si recano, ancora, ogni giorno a lavoro, mentre un'altra sezione potrebbe star violando le regole del decreto. La quasi totalità, comunque, si sposta usando i mezzi pubblici di Milano, spesso creando veri e propri "assembramenti", considerato che Atm, da direttiva regionale, ha ridotto significativamente la frequenza delle metrò e dei bus per evitare la diffusione del contagio da Coronavirus. "Domenica o la curva scende o probabilmente bisognerà valutare l'assunzione di misure un po' più rigide", ha poi detto Gallera, aggiungendo: "Io spero che i sacrifici di molti e l'atteggiamento consapevole dei lombardi possa essere sufficiente".
Gallera: Vagoni ad accesso contingentato
Ciò ha indotto l'Amministrazione comunale e lombarda a rivedere in parte il taglio delle corse. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha detto ieri, martedì 17 marzo, di aver chiesto ad Atm di "rimodulare rapidamente il servizio". A tal proposito, si è espresso anche l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera: "Io penso che da un lato o si cerca di aumentare le corse nelle ore di punte o magari chiuderlo in altre momenti, o se questo non è possibile va contingentato, cioè dovrebbero essere consentito di entrare nei vagoni solo un numero ridotto di persone e gli altri aspetteranno. Non vedo alternative", ha spiegato a "7 Gold". Gallera ha ricordato che "le norme anticontagio" devono essere garantite anche sui mezzi pubblici e non solo nelle aziende. "Non si può vanificare il lavoro straordinario fatto sinora – ha continuato Gallera – per qualcuno che deroga il metro e mezzo di distanza". L'assessore ha poi detto che "ridurre le corse è un errore".
Decreto Cura Italia il massimo che si poteva fare: Segnale forte
Nel suo intervento, Gallera ha avuto modo anche di commentare il decreto Cura Italia con cui sono stati stanziati, dal Governo, 25 miliardi per far fronte all'emergenza economico-sanitaria del Paese: "È il massimo che si poteva fare". Il focus principale è il "tema del mantenimento del posto di lavoro e delle competitività delle aziende", ovvero "della capacità di rialzarsi". Gallera sa che "lo tsunami" che ha colpito la Lombardia "porterà dal punto di vista economico un problema enorme". Per questo ci vorrà "grande attenzione e sostegno, ma il decreto è un segnale forte".