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Coronavirus, in Lombardia popolazione controllata con celle telefoniche: “Il 40% si muove, è troppo”

I movimenti dei cittadini lombardi sono tenuti sotto controllo dalla Regione grazie al monitoraggio delle celle telefoniche. Il risultato è che il 40 per cento dei lombardi continua a muoversi. “Non è un dato sufficiente per dirci che riusciamo a contenere nel miglior modo possibile il virus”, ha avvertito il vicepresidente Fabrizio Sala.
A cura di Simone Gorla
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La Lombardia sta tenendo sotto controllo i movimenti dei cittadini all'interno del territorio regionale per verificarne il comportamento, grazie al dato delle celle telefoniche. Il risultato non è incoraggiante: il 40 per cento della popolazione continua a muoversi troppo.

Coronavirus, i movimenti dei cittadini lombardi monitorati con le celle telefoniche

"Rinnoviamo l'appello a stare in casa e a proposito di questo noi abbiamo attivato una tecnologia in collaborazione con le compagnie telefoniche di rete mobile. Si muove ancora il 40 per cento della popolazione Lombarda, non è sufficiente", ha dichiarato il vicepresidente Fabrizio Sala in una diretta con l'assessore al Welfare Giulio Gallera. Nel grafico, fatto 100 il movimento della popolazione il 20 di febbraio quando non avevamo l'emergenza, si vede lo spostamento della popolazione. "Purtroppo siamo sopra il 40 per cento e per altro dall'altro ieri a ieri siamo saliti. È necessario stare a casa il più possibile, il 40 per cento non è un dato sufficiente per dirci che riusciamo a contenere nel miglior modo possibile il virus. Bisogna stare in casa.

Il grafico che mostra i movimenti della popolazione in Lombardia
Il grafico che mostra i movimenti della popolazione in Lombardia

F. Sala: Ancora troppi movimento superflui

"Sono movimenti di persone che hanno cambiato cella telefonica, quindi che hanno percorso per più di 300-500 metri o anche di un chilometro – ha aggiunto Sala -. C'è sicuramente chi lavora per svolgere i servizi essenziali e che sono obbligati per garantire ai cittadini di vivere bene. A chi si muove ancora per motivi superflui chiediamo di stare in casa, il dato non è sufficientemente basso".

In isolamento domiciliare contatti dei positivi e tutti quelli che hanno sintomi

"Questa battaglia la vinciamo tutti insieme, se restiamo a casa", ha aggiunto Gallera spiegando che le Ats hanno sviluppato un modello di sorveglianza dei contatti diretti di pazienti positivi, oltre 10mila persone sono già state invitate a stare in casa e in isolamento. "Bisogna stare in stanze separate rispetto a chi convive con voi e usare un bagno diverso", ha ricordato l'assessore. Sotto controllo sono stati messi non solo i contatti diretti, ma tutti coloro che hanno sintomi influenzali. "Molti sviluppano forma molto lieve che è però altrettanto contagiosa. Coinvolgeremo sempre di più i medici in una sorveglianza attiva con la telemedicina – ha aggiunto -. Chi ha forme influenzali lievi e le persone fragili: queste due categorie devono stare a casa"

In Lombardia 16.220 contagiati e 1640 vittime

Il bollettino di martedì 17 marzo in Lombardia fotografa ancora un'epidemia che si diffonde. Sono 16.220 i contagiati, di cui 6953 ricoverati in ospedale e 879 in terapia intensiva. I decessi salgono a 1640, con un aumento di 220 vittime nelle ultime ventiquattro ore.

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