Coronavirus, Fontana: “Forse non c’è più progressione violenta dei casi, ma bisogna seguire norme”

"Forse non c'è più quella progressione violenta che c'era nei giorni scorsi: è progressiva, ma non esponenziale, il che fa piacere". Lo ha detto il governatore della Lombardia Attilio Fontana incontrando la stampa per fare il punto sull'emergenza Coronavirus che vede proprio la Lombardia in prima linea, con 13272 contagi e 1218 morti alla giornata di ieri, domenica 15 marzo". Il governatore ha ribadito all'inizio la cosa più importante in questo momento: "Bisogna rispettare rigorosamente le misure. Sono assolutamente convinto che se continuiamo questa sorta di isolamento e l'impegno a non stare tra la gente, nel giro di 3-4 giorni di tempo potremo vederne gli effetti".
Sull'ospedale in Fiera: Potrebbe essere operativo in 7-8 giorni
Il governatore ha poi detto di aver approvato un provvedimento da 4,5 milioni di euro per sostenere quelle imprese che a causa del Coronavirus hanno avviato un piano di smart working ed è anche tornato sul progetto di allestire un grande ospedale da 500 posti di terapia intensiva negli spazi di Fiera Milano al Portello: Stiamo parlando con i fornitori per i ‘benedetti respiratori'", ha chiarito Fontana, aggiungendo che in giornata si terrà un punto con l'ex capo della protezione civile Guido Bertolaso, nominato consulente da Fontana proprio per portare avanti questo progetto. Se dovessero arrivare i macchinari di cui la struttura avrebbe bisogno per partire, ha aggiunto Fontana, il nuovo ospedale potrebbe essere operativo nel giro di 7-8 giorni.
Fontana: Screening a tappeto in Lombardia allo stato attuale è molto difficile
Nel corso dell'incontro stampa Fontana ha poi toccato altri punti: il primo è relativo ai timori che possa scoppiare un nuovo focolaio a Milano. "Purtroppo il virus gira e ha girato, grazie ai comportamenti che la gente ha tenuto. È possibile che possa circolare a Milano", ha detto Fontana, che è però tornato a sottolineare l'importanza di mantenere comportamenti adeguati per rallentarne la diffusione. "Più le misure sono restrittive, prima si arriva a conclusione", ha aggiunto a riguardo il governatore. Un altro argomento affrontato dal presidente della Regione è quello relativo a uno screening a tappeto, come quello attuato nel paese di Vo' in Veneto: Fare screening in un paese come Vo' ha un senso, ma farlo per 10 milioni di persone allo stato attuale è molto difficile – ha chiarito il governatore -. Oggi ci vogliono più di 8-9 ore per avere il risultato di un tampone, ma se arrivano nuovi sistemi si potrà valutare".