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Comunali 2016 Milano, Passera: “Mille vigili in strada e 25mila posti di lavoro”

Il candidato sindaco di Milano Corrado Passera ha presentato il suo programma elettorale in vista delle Comunali 2016: “Sarei un sindaco migliore di Sala”. Intanto gli “ruba” l’addetto alla comunicazione sui social Giacomo Biraghi, ex “Expottimista”.
A cura di Francesco Loiacono
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Sicurezze ai milanesi. Questo lo slogan scelto da Corrado Passera, ex ministro del governo Monti, per la prima fase della sua campagna elettorale per le Comunali 2016 a Milano. Passera, che ha da tempo annunciato la sua candidatura, inizia a fare le cose sul serio: in una conferenza stampa ha presentato il team che lo aiuterà nel difficile compito di sedersi sulla poltrona più importante di Palazzo Marino, occupata oggi da Giuliano Pisapia. Tra i nomi spunta quello di Giacomo Biraghi, ex "Expottimista" che con il suo incessante – e secondo alcuni molto ben pagato – lavoro sui social network ha consentito all'Esposizione universale di guadagnarsi progressivamente consensi, perlomeno sul web. Al netto delle critiche, lì l'Expo, forte anche di investimenti mastodontici a monte, ha vinto la sua partita. E chissà che Biraghi non riesca, in poco più di sei mesi, a compiere un altro miracolo.

Il candidato sindaco di Milano presenta il suo programma

Passera sembra crederci: ai microfoni di Repubblica Tv ha detto di ritenersi un "sindaco migliore di Beppe Sala", commissario unico di Expo indicato da molti come candidato sindaco del centrosinistra. Intanto, gli ha "rubato" l'addetto alla comunicazione social. L'ex amministratore delegato di Banca Intesa è poi sceso nel dettaglio dei punti principali del suo programma: più sicurezza per i cittadini e più posti di lavoro. Non ha lesinato sui numeri: mille vigili in più per le strade di Milano e 25mila posti di lavoro in più per i milanesi, alle prese con un "tasso di disoccupazione del 9 per cento, mai visto prima". Non solo promesse, ma anche strategie per realizzarle: Passera intende reperire le risorse (almeno due miliardi di euro di fondi comunali), dalla privatizzazione di quelle che finora sono state le casseforti del Comune, le due municipalizzate Sea (che controlla gli aeroporti di Linate e Malpensa) e A2a (che gestisce la rete elettrica delle città di Milano e Brescia). Altri fondi verranno dall'Ue, dal governo e da investitori privati: figure che l'ex ministro conoscerà bene per via della sua lunga carriera dirigenziale in alcune delle più importanti aziende e banche del Paese.

Tra le priorità lotta all'immigrazione clandestina e al lavoro nero

Tra le altre priorità indicate dal leader di Italia Unica, la "lotta all'immigrazione clandestina e al lavoro nero favorendo però l'integrazione" e un "miglioramento dei servizi per tutti i cittadini". Sulla sua pagina Facebook, dove l'ex ministro ha intensificato la sua attività – in maniera non casuale negli ultimi giorni – spiega le ragioni che l'hanno portato a candidarsi a sindaco di Milano: "Ho maturato questa decisione perché amo Milano e sono certo che possa diventare una città meravigliosa, il modello per tutto il Paese – ha scritto -. Con questa convinzione e con la consapevolezza, la mia storia lo testimonia, di essere in grado di realizzare questo ambizioso progetto, ho avviato in questi mesi la prima fase d’ascolto e dialogo con le persone nei vari quartieri della città". Sono tanti, infatti, una cinquantina, i comitati che supporteranno Passera sul territorio.

Il primo intoppo: un video caricato storto su Facebook

In questa prima fase non sono mancati però gli intoppi: uno è proprio di natura social. Sulla sua pagina Facebook il video di presentazione del programma, circa 45 minuti di girato, è stato caricato storto. Scatenando l'ironia di tanti utenti: "Non riuscite a raddrizzare un iphone e volete raddrizzare Milano?", si chiede uno dei tanti che hanno commentato, mentre un altro scrive: "Partiamo bene passerotto. Il video storto è indice di grande organizzazione e cura dei dettagli". A stemperare il clima è intervenuto proprio Biraghi: "Milanottimisti", il suo commento. Chissà che non diventi il nuovo tormentone su Twitter.

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