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Colpito da un tifoso caduto dagli spalti del Meazza: fa causa e chiede 380mila euro all’Inter

Un tifoso nerazzurro ha fatto causa all’Inter chiedendo oltre 380mila euro di danni. Nel 2009, mentre assisteva a una partita, venne colpito da un altro tifoso nerazzurro, caduto dal secondo anello dello stadio Meazza di San Siro. Da allora, a causa di una frattura alla schiena, ha dovuto cambiare lavoro con una significativa riduzione del suo stipendio.
A cura di Francesco Loiacono
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Ultras dell'Inter (Getty).
Ultras dell'Inter (Getty).

Un tifoso nerazzurro, Riccardo Avesani, ha fatto causa all'Inter chiedendo un risarcimento di oltre 382mila euro. L'uomo, come riporta Giuseppe Guastella sul "Corriere della sera", il 29 novembre del 2009 venne colpito da un altro tifoso nerazzurro, caduto dagli spalti dello stadio Meazza di San Siro. Nell'episodio entrambi i tifosi rimasero feriti gravemente: Riccardo Avesani, all'epoca dirigente aziendale, riportò la frattura a un disco vertebrale e dovette lasciare il suo lavoro, ben retribuito. Adesso, dopo anni di riabilitazione, insegna alle scuole superiori, con uno stipendio che è un quarto di quello che percepiva prima dell'incidente.

Per il responsabile della sicurezza dell'Inter era già arrivata un'archiviazione

Per quell'episodio, avvenuto durante una partita di calcio tra Inter e Fiorentina, il tifoso che rovinò su Avesani era già stato condannato nel 2015 per lesioni colpose a pagare una multa di 900 euro e una provvisionale di 50mila euro nei confronti di Avesani, soldi però mai versati per indisponibilità economica. In quel procedimento la posizione dell'allora responsabile della sicurezza dell'Inter era stata archiviata: il giudice per le indagini preliminari Carlo Ottone De Marchi aveva stabilito che il parapetto del secondo anello da cui precipitò il tifoso era conforme alle norme in vigore allora (del 1955), e che lo stesso tifoso aveva agito violando "qualsiasi regola di prudenza e diligenza". Adesso il legale di Avesani, Riccardo Piga, ha presentato ricorso in sede civile per conto del suo assistito. Secondo l'avvocato l'Inter aveva il dovere di assicurare l'incolumità dei suoi tifosi, adeguando il parapetto alle normative di sicurezza successive a quelle del 1955: "Dopo tanti anni la situazione non è cambiata, il pericolo c’è ancora nello stadio", ha detto il legale.

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