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Col caldo Expo dà i numeri: solo 1,3 milioni di ingressi a luglio, inferiori alle stime

Il commissario unico di Expo 2015 Sala: “Nei primi 15 giorni di luglio 1,3 milioni di ingressi”. Se continuasse così luglio sarebbe il mese con meno visitatori. E il traguardo dei 20 milioni di accessi, obiettivo minimo per arrivare al pareggio dei conti, sempre più lontano.
A cura di Francesco Loiacono
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L'Expo di Milano sembra ormai essere diventata una battaglia di numeri. Combattuta a suon di dati ufficiali, stime, cifre che girano sottobanco, sottili distinzioni tra biglietti emessi, biglietti venduti e ingressi ai tornelli. Con un unico risultato: creare una gran confusione. In questo caos è intervenuto nuovamente il commissario unico Giuseppe Sala che, forse spinto dalle recenti indiscrezioni del Fatto quotidiano – che ha pubblicato dati "esclusivi" sugli ingressi con cifre inferiori di 1,8 milioni rispetto a quelli ufficiali -, ha voluto anticipare i dati relativi alle presenze di luglio. Nei primi 15 giorni del mese in corso gli ingressi al sito espositivo di Rho-Pero sono stati 1,3 milioni. E, questa volta, a far partire la polemica bastano i dati ufficiali.

Expo, a luglio e agosto si stimavano più visitatori

Perché, se moltiplicati per i giorni del mese mancanti, questi dati potrebbero far diventare luglio il periodo con meno visitatori dall'inizio dell'Esposizione. Non mancano le giustificazioni: il caldo record di questi gorni non invoglia certo la gente a visitare l'Expo, che fatti salvi i padiglioni e poche zone fresche dove riposarsi, resta una manifestazione costruita su una piattaforma di asfalto e cemento. Insomma, non la più fresca delle mete. Al di là del caldo, però, i numeri snocciolati da Sala sono un campanello d'allarme importante. Proprio Sala, infatti, dopo i primi dati relativi ai mesi di maggio – "gonfiati" dalla presenza di molte scolaresche – aveva detto che secondo le previsioni, i mesi estivi avrebbero visto un'impennata di accessi, specialmente legati ai turisti stranieri e anche italiani.

Ma se invece a luglio c'è una flessione, è ipotizzabile che la tendenza proseguirà anche ad agosto quando forse, all'asfalto dell'Expo, i turisti preferiranno le mete solite: mare, montagna, laghi. Con il rischio di dover sperare negli ultimi due mesi, storicamente sempre i più affollati, per arrivare a quei 20 milioni di visitatori che resta l'obiettivo per portare al pari i conti di Expo Spa. Che, lo ripetiamo, è una società pubblica: da qui l'attenzione a cifre e dati snocciolati forse in maniera un po' allegra.

Expo: dati e stime ufficiali

Sala resta ancorato ai suoi numeri: 2,6 milioni di accessi a maggio, 3,4 milioni a giugno, 1,3 milioni nei primi 15 giorni di luglio. Oltre a questi dati, il commissario sottolinea che a oggi, come ha certificato anche la società di revisione Deloitte, sono stati emessi oltre 9 milioni di biglietti, mentre quelli venduti sono oltre 15 milioni. Cosa significa? Che molti rivenditori hanno in mano un tagliando che sperano di piazzare a qualcuno. E che molti visitatori hanno comprato il biglietto ma non sono ancora andati all'Expo. Per i conti della società, che alla fine ci vadano o meno, conta poco. Conta di più il fatto che il 15 per cento dei tagliandi sia quello da 5 euro, valido per l'accesso serale. Nelle previsioni dei 20 milioni di visitatori, Expo aveva messo in conto anche i biglietti scontati? Sono domande che rischiano di perdersi nella cortina di scarsa trasparenza che finora ha caratterizzato l'Expo dei numeri. O l'Expo che dà i numeri: come quelli delle stime fatte prima della manifestazione – troppo prima, fanno capire dalla società -: 3 milioni e 600mila ingressi a maggio, 4 milioni a giugno e 1,8 nei primi 15 giorni di luglio. Redatti sulla base di non si sa quali criteri. E pensare che allora non c'era nemmeno il caldo record come scusa.

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