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Codogno, giunta leghista nega uno spazio alla Caritas per un’iniziativa sui migranti

La giunta leghista di Codogno, in provincia di Lodi, ha negato alla Caritas lodigiana il patrocinio gratuito e uno spazio per organizzare un’iniziativa a favore dei migranti: “Evidenza elementi e pensieri non condivisi primo fra tutti l’errata esaltazione di una situazione di disagio”, ha scritto il Comune. Dura la replica della Caritas: “Motivazioni profondamente false e infondate”.
A cura di Francesco Loiacono
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Lodi finisce di nuovo al centro delle cronache per una discutibile iniziativa della Lega. Dopo le veementi polemiche che hanno investito il capoluogo per il regolamento che ha reso difficile l'accesso alle mense scolastiche per i figli di famiglie extracomunitarie, questa volta tocca a Codogno, comune della provincia guidato dal sindaco del Carroccio Francesco Passerini, che è anche presidente della Provincia. La giunta leghista ha infatti negato alla Caritas lodigiana il patrocinio gratuito e uno spazio per organizzare un'iniziativa a favore dei migranti, dal titolo "Sconfinati". Si tratta, secondo quanto aveva precisato la Caritas nella richiesta di patrocinio, di un "laboratorio interattivo-sensoriale realizzato da Caritas Ambrosiana e che sta girando in diverse diocesi per promuovere un’azione di avvicinamento tra i cittadini e il tema dell’emigrazione, che così tanto ha coinvolto le nostre terre in queste anni. Si tratta – aveva precisato la Caritas – di una sorta di gioco di ruolo in cui i partecipanti possono immedesimarsi nei migranti che attraversano il Mediterraneo vivendo l’esperienza precedente la partenza, il viaggio e cosa accade loro una volta giunti in Italia, quindi in Europa".

L'associazione aveva chiesto al Comune di Codogno il patrocinio all'iniziativa e la concessione dei locali del vecchio ospedale Soave per svolgerla. L'amministrazione comunale ha però negato sia il patrocinio – gratuito e non oneroso – sia la concessione degli spazi: "L’iniziativa evidenza elementi e pensieri non condivisi primo fra tutti l’errata esaltazione di una situazione di disagio", recita una lettera del Comune datata 30 ottobre, che prosegue sottolineando come mentre gli obiettivi dell’amministrazione sarebbero quelli di promuovere "la condivisione e l’unione dei pensieri e della comunità", l’iniziativa proposta promuoverebbe "contrapposizioni".

La risposta dell'associazione pastorale è stata durissima. La Caritas ha definito "profondamente false e infondate" le motivazioni addotte dal Comune, ribattendo colpo su colpo: "Ci domandiamo: quale errata esaltazione di una situazione di disagio? Raccontare le storie di chi ha attraversato il mare in questi anni è errato in che cosa? Dare la possibilità a dei giovani o a degli adulti di comprendere cosa è l’esperienza di un migrante che attraversa il mare e approda in Itala è esaltazione del disagio? Del resto – ha aggiunto la Caritas diocesana di Lodi in una nota – ci ha lasciato anche molto perplessi che la giunta definisca questa attraversata come ‘una situazione di disagio'. Forse l’aggettivo più corretto sarebbe ‘drammatica' perché lungo quel viaggio migliaia di persone sono morte e continuano a morire, specie negli ultimi mesi, visto che proprio nell’ultimo mese di settembre il numero di morti in mare ha toccato cifre mai viste negli anni precedenti". La Caritas prosegue: "In che cosa l’amministrazione avverte che un gioco di ruolo possa favorire contrapposizione? Come si pretende di promuovere ‘condivisione e unione di pensieri (sic!)' se si rifiuta di favorire riflessioni sul tema del viaggio degli stranieri, sulle difficoltà che si vivono nell’integrazione, se non si aiuta a mettersi nei panni di chi lo ha intrapreso, promuovendo conoscenza, dialogo ed empatia". Lungi dal rinunciare all'iniziativa, la Caritas lodigiana è adesso alla ricerca di nuovi spazi per poterla svolgere lo stesso, nonostante l'opposizione della giunta leghista.

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