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Codogno, caso sospetto al pronto soccorso appena riaperto è negativo: positiva un’anziana da Rsa

È negativo il paziente arrivato con sospetto coronavirus al pronto soccorso dell’ospedale di Codogno, appena riaperto dopo tre mesi. L’uomo aveva sintomi riconducibili all’infezione e una lastra ha poi confermato un quadro compatibile. L’esito del tampone è arrivato dopo 45 minuti circa. Inizialmente era stato comunicato l’esito positivo, ma si è trattato di un errore. Come confermato a Fanpage dall’ospedale, in un secondo momento è emerso che in realtà il tampone dell’uomo era negativo, mentre quello positivo si riferiva a una donna trasportata da una casa di riposo con covid già conclamato.
A cura di Simone Gorla
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(immagine di repertorio)
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Poche ore dopo la riapertura si sono subito manifestati i primi casi sospetti di coronavirus al pronto soccorso dell'ospedale di Codogno. Il presidio della cittadina del Lodigiano, divenuta simbolo dalla pandemia di coronavirus, era chiuso dal 21 febbraio, quando fu riscontrata la positività del ‘paziente 1', il 38enne Mattia Maestri, da cui è partita l'emergenza. In seguito alla diffusione del virus nella struttura, il padiglione era stato chiuso e dopo oltre cento giorni è tornato in attività dal 4 giugno.

Codogno, riapre il pronto soccorso: primi casi sospetti di covid

Questa mattina uno dei primi a presentarsi al triage è stato un paziente con sintomi riconducibili al Covid-19. Una lastra ha poi confermato un quadro compatibile con l'infezione. L'esito del tampone è arrivato avuto dopo 45 minuti circa. Inizialmente era stato comunicato l'esito positivo, ma si è trattato di un errore. Come confermato a Fanpage dall'ospedale, in un secondo momento è emerso che in realtà il tampone dell'uomo era negativo, mentre quello positivo si riferiva a una donna trasportata da una casa di riposo con covid già conclamato. La donna, arrivata per un problema di anemia, è stata ricoverata nel reparto Covid.

Per i malati con coronavirus percorso differenziato

"Abbiamo riaperto perché adesso siamo in condizioni di garantire sicurezza per i pazienti, gli operatori e il territorio", ha spiegato Stefano Paglia, direttore del dipartimento di emergenza e urgenza della Asst di Lodi. L'ospedale ha messo a punto una serie di protocolli e misure di sicurezza per evitare di ripetere ciò che avvenne a febbraio ed evitare qualsiasi rischio di diffusione interna. Le misure di sicurezza sono scattate subito, nelle prime ore di ritorno al lavoro.

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