Clinica degli orrori, annullato l’ergastolo a Brega Massone: per il chirurgo 15 anni
È stata ridotta a 15 anni la pena in appello per Pier Paolo Brega Massone, l'ex chirurgo toracico della clinica Santa Rita, accusato di aver provocato la morte di quattro pazienti, operandoli pur essendo a conoscenza dei rischi per la loro salute solo per ricevere rimborsi pubblici. Il primo grado del processo aveva visto per l'uomo la condanna all'ergastolo, confermata in appello. Mentre nel processo bis, davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Milano, per l'ex chirurgo della clinica, all'epoca dei fatti soprannominata "la clinica degli orrori", la pena è stata ridotta a 15 anni di carcere, mentre il suo ex braccio destro, Fabio Presicci, imputato per due dei decessi, è stato condannato a 7 anni e 8 mesi. I giudici hanno riformulato l'accusa per i due in omicidio preterintenzionale e negato le aggravanti riducendo dunque la pena.
La vicenda della clinica Santa Rita di via Jommelli, a Milano, era venuta alla luce nel giugno del 2008, quando la guardia di finanza aveva arrestato 13 medici, tra i quali tre chirurghi e il titolare della clinica privata, Francesco Pipitone, scoperchiando un sistema di operazioni chirurgiche inutili, effettuate spesso su malati terminali, allo scopo di ottenere rimborsi dal Sistema sanitario nazionale. All’epoca i medici della sanità privata convenzionata erano pagati per ogni singolo intervento, quindi più operavano, più guadagnavano. Il titolare della clinica aveva patteggiato, mentre gli altri medici erano stati condannati per lesioni e truffa.