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Città della salute nell’ex area Falck, Impregilo presenta ricorso: possibili nuovi ritardi

La Città della salute di Sesto San Giovanni, appalto da 450 milioni di euro che dovrà essere realizzato nell’area ex Falck a nord di Milano, rischia di slittare. Salini Impregilo, arrivata seconda alla gara d’appalto, ha infatti presentato un ricorso al Tar: contestata la mancata esclusione dal bando della Maltauro, coinvolta negli scandali della Cupola degli appalti di Expo.
A cura di Francesco Loiacono
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Il capannone bramme nell'ex acciaieria Falck (Foto: Cristina Meneguzzo via Wikipedia)
Il capannone bramme nell'ex acciaieria Falck (Foto: Cristina Meneguzzo via Wikipedia)

La Città della Salute, struttura che accorperà l’Istituto dei Tumori e il neurologico Besta nell'area dove sorgevano le ex acciaierie Falck, a Sesto San Giovanni, rischia un nuovo stop. Dopo essere finita nelle inchieste Expo sulla "Cupola degli appalti", il mega appalto da 450 milioni di euro, regolarmente assegnato alla cordata di imprese Condotte d’Acqua Spa, potrebbe finire davanti al Tar. Salini Impregilo, che ha partecipato al bando arrivando secondo per una differenza di soli 0,53 punti, secondo quanto riporta il Corriere della Sera ha infatti presentato ricorso al tribunale amministrativo impugnando la procedura di svolgimento della gara. Impregilo contesta la mancata esclusione dal bando dell'impresa Maltauro, investita da molti scandali legati all'Expo. La società, che era stata commissariata relativamente agli appalti per le vie d'acqua e l'architettura dei servizi, è stata tenuta in considerazione per quanto riguarda il bando sulla Città della salute. Secondo Impregilo, però, la sua esclusione avrebbe determinato una diversa assegnazione dei punteggi che, magari, avrebbe portato a un differente esito.

Si tratta di un bando da 450 milioni di euro

Il ricorso adesso rischia di bloccare ulteriormente la partenza dei cantieri sui 205mila metri quadrati che sorgono a nord di Milano. Lavori che dovrebbero concludersi nella primavera del 2020, ma sui quali esprimersi con il condizionale è d'obbligo. Il Tar dovrebbe esprimersi il 18 novembre su un'eventuale sospensiva della gara d'appalto. Il governatore lombardo Roberto maroni ha affermato che il blocco "sarebbe un peccato", ma ha anche spiegato che "se una società vuole fare ricorso, non si può certo impedirlo". Per quanto riguarda invece le procedure dell'apertura delle buste e dell'aggiudicazione del bando, completate in due step tra primavera e fine settembre, Maroni ha detto: "Sono state rispettate".

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