Cinema Apollo, i lavoratori scioperano contro la vendita alla Apple
I lavoratori del cinema Apollo scioperano contro l'apertura, al posto della multisala, di un Apple store. Il prossimo primo novembre, dalle 15 alle 21, i dipendenti del cinema all'interno della Galleria De Cristoforis, nel centro di Milano, manifesteranno così il proprio scontento per la decisione, annunciata ormai alcuni giorni fa e che, nonostante le dichiarazioni di molti esponenti della giunta Pisapia – tra questi l'assessore all'Urbanistica Alessandro Balducci, che ha detto che si troverà una soluzione alternativa per il cinema – non sembra ancora del tutto ufficiale. Secondo quanto riferito infatti al Corsera da Sara Rubino, rappresentante del sindacato Slc-Cgil, la società Immobiliare cinematografica, proprietaria della sala, ha negato che sia in corso una trattativa. Ma Lionello Cerri, socio al 50 per cento dell'Apollo per quanto riguarda solo la gestione, ha lasciato intendere che la multisala potrebbe chiudere a partire dal giugno 2016.
Lo sciopero in programma domenica primo novembre
Così, in questo clima di incertezza, i dipendenti dell'Apollo sentono comunque il proprio posto di lavoro a rischio. Anche perché, come specificato da Cerri, amministratore delegato di un altro cinema, l'Anteo, lui non potrà, in caso di chiusura dell'Apollo, farsi carico dei dipendenti. Anche la soluzione prospettata dall'assessore Balducci è di difficile percorrenza: per attrezzare nuove sale e trovare un nuovo spazio all'Apollo servirebbero soldi. All'orizzonte, al momento, si prospetta solo una soluzione con tempi di realizzazione piuttosto lunghi: l'ampliamento dell'Anteo, ventilato dall'assessore al Demanio Daniela Benelli. Un progetto che potrebbe partire effettivamente solo nel 2017. Intanto, quindi, i lavoratori dell'Apollo hanno deciso di far sentire la propria voce, spalleggiati anche da un sentimento comune a Milano: la contrarietà alla chiusura del cinema per lasciare spazio all'Apple store. Lo testimoniano, tra l'altro, i risultati di un sondaggio effettuato da Milano Fanpage, nonché le 15mila firme raggiunte per salvare il cinema attraverso una petizione online.