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Christo sulla sua passerella: “Tutto finisce nella vita. Chi l’ha vista la porterà con sé”

“I floating piers esistono nella mente di chi ha camminato, di chi ci ha aiutato a farli e di chi ci ha ostacolato. Questa è un’opera d’arte che ha una duplice vita”, ha detto l’artista bulgaro, autore della passerella sul lago d’Iseo.
A cura di Enrico Tata
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"Tutto finisce nella vita. I progetti esistono per un momento molto, molto breve. Nessuno può possederli. Nemmeno io, nemmeno il creatore. L'opera d'arte non è ‘The floating piers', durata 16 giorni, ma è il viaggio. Chi ha camminato porterà l'opera d'arte con sé per tutta la vita". Christo, l'artista bulgaro, ha parlato della sua passerella sul lago d'Iseo, che ha chiuso i battenti definitivamente ieri, rispondendo a una domanda di una persona seduta in platea alla cerimonia inaugurale dell'Icom, l'organizzazione internazionale dei musei, al Mico di Milano.

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Christo: "I Floating Piers esistono nella mente di chi ha camminato"

"I floating piers – ha continuato Christo – esistono nella mente di chi ha camminato, di chi ci ha aiutato a farli e di chi ci ha ostacolato. Questa è un'opera d'arte che ha una duplice vita. Le nostre opere non sono sculture, non sono pitture. Non ero sicuro che le persone avrebbero camminato, ma 1,5 milioni di persone hanno camminato ‘da nessuna parte'. Non andavano a comprare qualcosa al centro commerciale, erano lì sulla passerella, non c'era niente attorno a loro se non l'acqua, loro stessi e il riflesso dell'acqua. Sono opere più grandi della nostra immaginazione: ecco perché ci piace farle. La bellezza e la gioia sono al centro dei nostri progetti, anche se oggi non sono più di moda. L'arte moderna riguarda la propaganda religiosa, ambientalista. Io vengo da un Paese comunista e sono allergico alla propaganda. Io voglio arte che sia gioia e bellezza fino alla fine della mia vita".

Per la passerella sul lago d'Iseo, ha detto l'artista bulgaro, sono stati montati 220mila cubi 50 per 50, collegati attraverso delle enormi viti e 190 ancore sono state installate nel fondo dal lago dai sommozzatori. "La cosa innovativa e insolita di questo progetto – sostiene Christo – è che non ci sono barriere, protezioni tra le persone e l'acqua, profonda 90 metri". Per quanto riguarda i suoi progetti futuri, Christo ha parlato di "Over the river", un progetto che prevede l'installazione di pannelli sopra un fiume del Colorado.

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