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Chiusa maxi-operazione antidroga a Brescia: 99 arresti, sequestrate 5 tonnellate di droga

Si è chiusa oggi una vasta operazione antidroga coordinata dalla procura di Brescia e condotta dalla guardia di finanza bresciana e dallo Scico di Roma. In manette complessivamente 99 persone, accusate di traffico e spaccio di droga. Quattro le organizzazioni criminali sgominate: 196 persone indagate e sequestri di tonnellate di droga e di beni per milioni di euro.
A cura di Francesco Loiacono
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Si è chiusa oggi una vasta operazione antidroga da parte della guardia di finanza di Brescia partita nel febbraio del 2012. In totale sono 99 le persone arrestate dagli uomini del Gico di Brescia e dello Scico di Roma. In data odierna sono stati eseguiti gli ultimi 15 arresti nell'ambito di un'operazione che ha visto in totale 196 persone denunciate. Ma i numeri di queste inchieste – due quelle principali denominate "Ring" e Ring new" dal nome della circonvallazione che circonda il centro storico bresciano – sono eclatanti. L’attività d’indagine, coordinata dalla procura della Repubblica di Brescia, ha infatti portato complessivamente al sequestro di 5 tonnellate di droga e beni per diversi milioni di euro. Nel dettaglio, i finanzieri si sono impossessati di 117 chili di cocaina, 4.629 chili di marijuana, 90 chili di hashish, 850 grammi di eroina e morfina, 554mila euro in contanti e poi 7 autoveicoli, 5 mezzi pesanti, 2 imbarcazioni e 1 camper.

Sgominate quattro organizzazioni criminali

I beni e la droga appartenevano a quattro diverse organizzazioni criminali, tutte smantellate, che gestivano il traffico e lo spaccio di droga e avevano rapporti sia con la criminalità organizzata albanese , sia con le principali organizzazioni mafiose nostrane: ‘ndrangheta, camorra e sacra corona unita. Le indagini erano partite dal monitoraggio dello spaccio nel centro storico di Brescia, ma si sono poi estese anche all'estero: Grecia, Spagna, Olanda, Belgio, Bulgaria e Albania gli altri Paesi coinvolti.

Le prime investigazioni, concentratesi sulla provincia bresciana, avevano permesso di individuare l’esistenza di un’associazione criminale radicata sul territorio e in grado di importare ingenti partite di cocaina. I membri di questo  gruppo criminale erano in costanti rapporti con connazionali di stanza a Milano e con associati negli illeciti affari. Le investigazioni si sono poi concentrate su un'organizzazione transnazionale composta da soggetti albanesi e greci in grado di fornire a parallele organizzazioni sparse in tutto il territorio nazionale tonnellate di droga ogni mese. Tra i destinatari della droga anche gruppi criminali legati alle famiglie della camorra, della sacra corona unita e della ‘ndrangheta.

Costituite società di trasporto fittizie

Il sodalizio criminale aveva addirittura costituito delle società di trasporto ( in Belgio, Grecia e Bulgaria) per far arrivare da Spagna e Olanda la droga. Lo stupefacente era occultato fra la merce: prodotti ittici, frutta e verdura. La marijuana, invece, coltivata e proveniente dall’Albania, giungeva sulle coste del sud Italia trasportata su veloci natanti o grandi pescherecci, per poi essere trasferita nelle altre regioni, viaggiando all’interno di grossi camper o mezzi pesanti che trasportavano agrumi.

A molti degli indagati e arrestati è stata contestata l’aggravante della transnazionalità, che prevede un aumento della pena da un terzo alla metà. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite nelle province di Brescia, Napoli, Verona e Ascoli Piceno e anche in Belgio, Grecia e Albania.

Dall’operazione “Ring New” sono scaturite altre due importanti operazioni antidroga: la prima è stata trasferita a Catanzaro per competenza territoriale (Operazione “Gentleman”), mentre la seconda (operazione Come Back) è condotta sempre dalla procura della Repubblica di Brescia.

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