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Cernobbio, bimbi imboccati a forza e strattonati all’asilo: chiuse le indagini su un’altra maestra

Anche la collega della maestra d’asilo di Cernobbio arrestata e poi condannata per maltrattamenti è accusata dello stesso reato. L’insegnante, 50 anni, avrebbe imboccato con la forza, strattonato e schiaffeggiato almeno 7 bimbi tra i 3 e i 18 mesi. La procura di Como ha chiuso le indagini nei suoi confronti.
A cura di Francesco Loiacono
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Le immagini riprese dalle videocamere installate dai carabinieri per sorvegliare la donna
Le immagini riprese dalle videocamere installate dai carabinieri per sorvegliare la donna

Un'altra maestra dell'asilo di Cernobbio già finito al centro delle cronache per i maltrattamenti nei confronti di alcuni bimbi è accusata dello stesso reato dalla procura di Como. Lo rivela il quotidiano "Il Giorno", che spiega come siano state chiuse le indagini su una collega dell'insegnante che era stata già arrestata la scorsa primavera e a novembre era stata condannata a quattro anni. Le stesse immagini delle telecamere nascoste dai carabinieri, che avevano portato all'arresto e poi alla condanna della collega, hanno fatto finire nei guai un'insegnante di 50 anni, anche lei assegnata al reparto lattanti dell'asilo nido di Cernobbio, in provincia di Como.

La collega della maestra indagata è stata condannata a 4 anni

Dai video sono emersi i maltrattamenti a cui la maestra avrebbe sottoposto, tra il 5 febbraio e il 27 marzo del 2019, almeno sette bimbi tra i 3 e i 18 mesi che frequentavano la struttura. I piccoli venivano imboccati a forza, strattonati, schiaffeggiati. La maestra usava modi "esageratamente energici" nei loro confronti, anche quando li metteva a sedere o li separava dagli altri bambini. Gli elementi raccolti dai carabinieri a partire dal febbraio dello scorso anno hanno portato il sostituto procuratore di Como, Giuseppe Rose, a chiudere le indagini nei confronti dell'insegnante, preludio per una richiesta di rinvio a giudizio. Spetterà adesso alla maestra, assistita dagli avvocati Massimo Ambrosetti e Lisa Epifani, fornire la propria versione. La collega della maestra indagata si era scusata subito dopo l'arresto per le sue condotte, giustificandosi dietro "gravi problemi personali". La donna era stata subito allontanata dalla struttura e posta ai domiciliari. Le scuse non le avevano risparmiato una condanna in primo grado.

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