Caso Mario Bozzoli, venduta la fonderia di Marcheno dove scomparve l’imprenditore

È stato e continua ad essere il luogo dove, secondo gli inquirenti, è racchiuso il segreto della scomparsa di Mario Bozzoli, imprenditore di Marcheno, vicino Brescia, visto per l'ultima volta l'8 ottobre del 2015. Adesso l'omonima fonderia, di proprietà dei fratelli Mario e Adelio Bozzoli, è stata venduta. La ditta Rdv di Lumezzane, sempre nel Bresciano, se l'è aggiudicata all'asta per 4 milioni e 450mila euro, presentando un'offerta sensibilmente superiore alla base d'asta, che era stata fissata a 3 milioni e 400mila euro. Al fratello di Mario Bozzoli, Adelio, sono rimasti i macchinari della ditta: se li è aggiudicati per 271mila euro.
Mario Bozzoli è sparito l'8 ottobre del 2015
Con l'acquisto da parte della Rdv scompare dalla fonderia di Marcheno il nome Bozzoli. Un destino che accomuna l'azienda al suo ex titolare, scomparso nel nulla da ormai quasi due anni. Mario Bozzoli è stato visto per l'ultima volta proprio nella fonderia la sera dell'8 ottobre 2015. Aveva chiamato la moglie per dirle che sarebbe tornato a casa di lì a poco. A casa, però, non ci è mai arrivato: l'imprenditore è scomparso, senza lasciare alcuna traccia. Secondo gli inquirenti, l'uomo sarebbe stato ucciso e poi gettato in uno degli altoforni che erano attivi all'interno della fonderia: le temperature elevatissime avrebbero distrutto completamente il corpo, ma a tutt'oggi le analisi degli scarti di lavorazione non hanno rivelato tracce dell'imprenditore.
Un altro operaio della fonderia, Giuseppe Ghirardini, è stato trovato morto
Allo stato attuale delle indagini, risultano indagati con le accuse di omicidio volontario e distruzione dei cadavere i nipoti di Mario Bozzoli, Alex e Giacomo, figli del fratello Adelio, e due operai della fonderia: Oscar Maggi e il senegalese Akwasi Aboagye, detto Abu. I quattro indagati si sono sempre professati innocenti. Un altro operaio, Giuseppe Ghirardini, è stato trovato morto alcuni giorni dopo la scomparsa di Mario Bozzoli, ucciso da una capsula di cianuro in circostanze misteriose che hanno naturalmente aggiunto ulteriori ombre al giallo che circonda la fonderia di Marcheno. Un'azienda sulla quale, dopo la scomparsa dell'imprenditore Mario, sembra essere calata una sorta di maledizione: la ditta è stata infatti venduta anche perché stava fallendo e i suoi dipendenti erano stati messi in cassa integrazione.