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Expo 2015, mangeremo carne di coccodrillo e di serpente (ma non cane)

Il ministero della Salute e l’Unione europea sono al lavoro per stabilire quali cibi potranno essere consumati all’interno di Expo 2015: si cerca di coniugare le tradizioni culinarie dei Paesi partecipanti con la sicurezza e i divieti comunitari.
A cura di Francesco Loiacono
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"Nutrire il pianeta", recita la prima parte del motto di Expo 2015. Già, ma con che cosa? Il menu dell'Esposizione universale promette di accontentare i palati di tutti i 20 milioni di visitatori che, nelle previsioni della vigilia, raggiungeranno Milano a partire dal prossimo primo maggio. E così, nei piatti all'interno dei Padiglioni di Rho-Pero si potrà trovare un po' di tutto: carne di coccodrillo e di serpente, cavallette, scorpioni e altri insetti. Con qualche limite: la carne di cane, ad esempio, che fa rabbrividire gli occidentali ma è tradizione in altri Paesi del mondo, oppure i datteri di mare. D'altronde, sono 147 le nazioni partecipanti, e nel segno del rispetto delle tradizioni culinarie di ogni Paese il governo italiano e l'Unione europea stanno cercando di concedere deroghe per le importazioni delle specialità gastronomiche di ciascun Stato partecipante. Lo racconta il quotidiano Il Giorno, secondo cui tra Roma e Bruxelles sono in corso serrati contatti per cercare di districarsi nel complicato labirinto di leggi nazionali e regolamenti comunitari.

Allo studio deroghe su importazioni e divieti

Il direttore generale dell’ufficio Sanità animale del ministero della Salute, Silvio Borrello, ha fatto sapere al quotidiano che "lo Zimbabwe si è mosso per le carni di coccodrillo", commercializzate in alcuni Paesi europei come il Belgio e sulle quali non ci sono divieti all'importazione da parte di Bruxelles. L'Italia e l'Unione europea si stanno muovendo anche per l'importazione di insetti – anche se, sempre a Milano, tempo fa la Asl ne aveva sequestrati 50 chili a un ristorante – anche se il tempo è ormai poco: a 70 giorni dall'evento il ministero vaglierà le richieste dei Paesi partecipanti, analizzando i cibi e gli ingredienti per dare o no il suo placet. Mentre Bruxelles, in previsione di Expo, sta aggiornando il suo regolamento di polizia sanitaria sugli alimenti di origine animale.

Il menu che i visitatori potranno assaggiare è insomma ancora in divenire. E tra i cibi in forse c'è anche il pesce palla: un animale velenoso, ma che gli chef giapponesi preparano in una pietanza tradizionale riuscendo a separare il veleno dalle carni. Il pesce palla è proibito in Europa, ma secondo un quotidiano giapponese sarebbe stato ammesso per l'Esposizione universale. Il dg Borrello però nega: "La Ue vieta le carni velenose, sarebbe un rischio". Unica cosa sicura è il destino del cibo non consumato tra i Padiglioni: sarà distrutto direttamente nell'inceneritore di Rho-Pero.

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