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Carlo, genio dell’informatica morto a 15 anni e futuro beato: “Sarà patrono di Internet”

Domani a Milano si conclude la fase diocesana del processo di beatificazione di Carlo Acutis, ragazzino di 15 anni scomparso dieci anni fa per una leucemia fulminante. Genio dell’informatica e fervente cattolico, Carlo potrebbe diventare il nuovo “patrono di Internet”.
A cura di Francesco Loiacono
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A poco più di dieci anni dalla sua morte il 15enne Carlo Acutis potrebbe diventare il nuovo patrono di Internet. Domani per il ragazzo, portato via da una leucemia fulminante il 12 ottobre del 2006, si concluderà la fase diocesana del processo di beatificazione: prima tappa di un percorso che adesso approderà in Vaticano, dove il "caso" di questo ragazzino, genio dell'informatica e fervente credente, è già molto atteso. Carlo, una volta proclamato beato, potrebbe infatti diventare il patrono di Internet, come affermato al "Corriere della sera" da monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede. O meglio, un nuovo patrono: al web è già associata infatti la figura di San Isidoro di Siviglia, autore della prima enciclopedia, ma nel caso di Carlo ci si troverebbe di fronte a un ragazzo effettivamente vissuto nell'età della rete e del digitale.

Una vita divisa tra informatica e fede

Nato a Londra nel 1991, Carlo Acutis è tornato lo stesso anno in Italia con la sua famiglia. Ha frequentato le scuole elementari e medie alle Suore Marcelline, a Milano, frequentando poi nel capoluogo lombardo il liceo classico per pochi anni. A Carlo infatti viene diagnosticata una leucemia fulminante, che lo porterà alla morte tra atroci sofferenze da lui sempre minimizzate.

La biografia di questo ragazzo procede su due binari paralleli: da un lato la sua genialità per quanto riguarda tutto ciò che è connesso col mondo dell'informatica, dall'altro la sua grande fede, inconsueta per un ragazzo della sua età. Carlo chiese di ricevere la Prima comunione a 7 anni, in anticipo rispetto ai tempi, per via di un profondo rapporto che lo legava col sacramento dell'Eucarestia, da lui chiamata "la mia autostrada per il Cielo". La sua breve biografia è inoltre costellata di aneddoti legati alla grande attenzione che nutriva per i più bisognosi.

Quasi inevitabile che una vita così breve e così straordinaria, dedicata alla fede, diventasse da esempio per altri credenti sparsi in tutto il mondo: la figura di Carlo, ben prima che la Chiesa completi il percorso ufficiale di beatificazione, è infatti già venerata anche oltre i confini nazionali (specie in Brasile). Diversi i siti web a lui dedicati: molti anche i libri che ne parlano.

Un volume, dal titolo "Un genio dell'informatica in cielo", sarà presentato domani al cinema Apollo assieme a un documentario, subito dopo la cerimonia di chiusura della fase diocesana di beatificazione, che si terrà alle 17 al palazzo Arcivescovile in piazza Fontana e sarà presieduta dall'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola. Poi il processo di beatificazione, partito nel febbraio 2013, si sposterà a Roma.

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