494 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Carlo, clochard gentile di Pavia: quando anche la morte di un “invisibile” fa notizia e commuove

A Pavia lo conoscevano tutti: Carlo, il “clochard gentile”, è morto lunedì a 79 anni a causa di un malore. È stato trovato nel giaciglio di fortuna che occupava in viale Campari. La sua scomparsa ha provocato un’incontenibile ondata di commozioni in città: tanti lo hanno ricordato con messaggi e aneddoti sui social, molti hanno lasciato fiori, ceri e messaggi in quella che era la sua casa.
A cura di Francesco Loiacono
494 CONDIVISIONI
Carlo, il clochard gentile morto a Pavia (Foto: Roberto Pozzi)
Carlo, il clochard gentile morto a Pavia (Foto: Roberto Pozzi)

Si chiamava Carlo e aveva 79 anni. Viveva in un giaciglio di fortuna costruito con i cartoni in viale Campari, a Pavia, vicino all'ingresso dell'Agenzia delle entrate. E lì è morto, lunedì, a causa di un malore. La sua storia poteva restare confinata in un articoletto di cronaca, come quelle di tante altre persone, senzatetto come lui, che abitano ai margini delle nostre città e delle nostre vite. Eppure a Pavia la scomparsa di Carlo, il "clochard gentile", ha provocato un'incontenibile ondata di commozione.

Tanti i messaggi e gli aneddoti legati al clochard gentile

In tanti sui social network hanno commentato con tristezza e condiviso la notizia della sua morte. Molti hanno voluto aggiungere un ricordo, un aneddoto, legato a quella persona che incontravano magari quotidianamente, quando andavano a lavorare o nel tempo libero, magari durante passeggiate notturne. C'è chi ricorda Carlo appoggiato alla balaustra, con lo sguardo perso nel vuoto. C'è chi ne loda lo spirito libero, il contegno, la dignità, il fatto di non aver mai voluto accettare un aiuto da parte del Comune o dei passanti. C'è anche chi Carlo lo aveva fotografato, proprio perché era entrato a far parte, in qualche modo, della sua vita, mentre si spostava per la città sulla sua bici, dove trovavano posto i suoi pochi averi. Non manca chi si chiede: forse era malato, forse si poteva fare qualcosa per salvarlo. È l'eterno dilemma che chi vive sotto un tetto si trova davanti ogni qual volta ci si imbatte in chi nella vita ha compiuto una scelta diversa e così difficile da comprendere, quando è voluta e non subìta. Esistono, queste persone. Esistono e sono spesso invisibili agli occhi dei cittadini "comuni", quegli stessi cittadini che però in questi giorni, a Pavia, dopo la scomparsa di Carlo ne hanno voluto onorare la memoria anche con fiori, ceri e messaggi lasciati nel giaciglio in cui viveva. Chiamandolo col suo nome: che è la maniera più semplice e più bella per non dimenticare mai una persona.

Carlo, il clochard gentile di Pavia fotografato con la sua bicicletta da Roberto Pozzi
Carlo, il clochard gentile di Pavia fotografato con la sua bicicletta da Roberto Pozzi
494 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views