Cambio al vertice della sanità lombarda: rimosso il direttore generale Cajazzo, arriva Trivelli
Uno scossone, un cambio di passo che considerando il momento in cui arriva fa decisamente rumore. Dopo lo tzunami Coronavirus che ha colpito la Lombardia cade un nome "pesante": il direttore generale del settore Welfare, ossia la Sanità lombarda, Luigi Cajazzo. L'ex poliziotto della squadra mobile di Lecco, 51 anni, stando a un'anticipazione del "Corriere della sera" è stato rimosso dal suo ruolo dal governatore Attilio Fontana e lascerà la sua poltrona a Marco Trivelli, manager 56enne attualmente direttore generale degli Spedali civili di Brescia. Al posto di Trivelli, nel domino delle nomine, arriverà Massimo Lombardo, dg della Asst di Lodi che ha fronteggiato per primo e in prima linea l'epidemia di Covid.
Una bocciatura o un riconoscimento?
Cajazzo dovrebbe essere promosso vice segretario regionale, ma non è ancora chiaro se si tratti della più classica mossa per liberare il suo posto (come dicevano i latini: "promoveatur ut amoveatur"). Il diretto interessato non ha commentato in prima persona, anche se l'agenzia di stampa Ansa riferisce che a persone a lui vicine l'ex dg abbia espresso soddisfazione per il nuovo incarico che gli è stato offerto, che non sarebbe dunque una "punizione" ma un riconoscimento per il lavoro svolto. Il cambio al vertice della sanità lombarda potrebbe essere letto nell'ottica di quella volontà di cambiamento del governatore Fontana su alcuni dei punti più critici della gestione dell'emergenza coronavirus. In un'intervista al "Corsera" il governatore, dopo mesi trascorsi nell'incrollabile certezza di aver fatto tutto bene, aveva ammesso di aver commesso degli errori, tra cui quello di aver trascurato i medici di famiglia. La scelta di Trivelli, nome della galassia ciellina, potrebbe ricadere proprio in quest'ottica.
Durante la pandemia Cajazzo si è ammalato di Covid-19
Cajazzo era alla guida della Direzione generale Welfare della Lombardia dal maggio del 2018. Ha vissuto in prima persona la pandemia, ammalandosi di Covid-19 e restando in ospedale per 15 giorni. In occasione della mozione di sfiducia all'assessore Gallera e al suo staff presentata dalle opposizioni e discussa (e respinta) lo scorso 4 maggio, il governatore Fontana lo aveva difeso, assieme agli altri, parlando di una persona di grandissima qualità e lodando il suo impegno.