Calano i morti nelle case di riposo di Milano, la procura: “Decessi quasi azzerati”

Cala il numero dei decessi giornalieri all'interno delle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) di Milano, al centro di una maxi inchiesta da parte della procura di Milano. Proprio dal monitoraggio delle strutture da parte degli inquirenti, stando a quanto riporta l'agenzia Ansa, sarebbe emerso nell'ultima settimana un dato rassicurante, e cioè la diminuzione del numero di ospiti morti all'interno delle case di riposo. Il dato purtroppo è anche figlio del fatto che gli anziani più fragili che vi erano ospitati non ce l'hanno fatta, ma testimonia anche come l'epidemia, così come altrove in Italia e, seppur in misura minore, in Lombardia, stia lentamente regredendo, consentendo così a coloro che si ammalano di essere curati negli ospedali che via via si svuotano e seguiti con la dovuta attenzione.
Sono oltre 20 le case di riposo del milanese finite nella maxi inchiesta della procura di Milano, che indaga per epidemia e omicidio colposi proprio in merito all'elevato numero di decessi nelle strutture durante la fase più acuta dell'epidemia di coronavirus. Tra le Rsa nel mirino degli inquirenti la più famosa è il Pio Albergo Trivulzio, storico ente assistenziale milanese che dopo essere finito nella bufera ha scelto come supervisore scientifico il virologo dell'Università Statale Fabrizio Pregliasco. Era stato proprio lui, nel corso di una videoconferenza stampa tenutasi lo scorso 6 maggio, a comunicare alcuni numeri relativi all'emergenza: tra gennaio e aprile di quest'anno al Trivulzio ci sono stati 300 morti, contro una media di 189 decessi avvenuta nello stesso periodo tra il 2015 e il 2019.
Adesso, invece, il numero dei decessi giornalieri sta tendendo verso lo zero. Una buona notizia, mentre proseguono le indagini dei pubblici ministeri Mauro Clerici e Francesco De Tommasi, coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. Gli inquirenti stanno esaminando l'enorme mole di cartelle cliniche e documenti sequestrati al Trivulzio, ma anche nella sede dell'Agenzia per la tutela della salute e di Regione Lombardia. Tra gli aspetti da chiarire anche se i vari protocolli e le varie delibere regionali che si sono susseguite nella fase più acuta dell'emergenza siano state seguite, o se vi siano state falle che hanno permesso al virus di entrare nelle Rsa, attaccando così i fragili ospiti.