Cadavere trovato in una cava a Cernusco: Gabriella era in tuta e con i polsi legati
Si chiama Gabriella Fabbiano e ha 43 anni la donna il cui cadavere è stato trovato ieri nel laghetto di una cava abbandonata di Cernusco sul Naviglio, vicino Milano. Il suo corpo era avvolto in un telone semitrasparente di cellophane, con i polsi legati. L'involucro, stretto da cinghie di tapparella e fil di ferro, era stato appesantito da pietre, evidentemente per farlo rimanere sott'acqua. La donna era in tuta, forse un pigiama. Aveva gli indumenti intimi addosso ma era senza scarpe. Un'eventualità che agli inquirenti ha subito suggerito due cose: la donna potrebbe essere stata uccisa altrove e poi trasportata nella cava, e quell'altrove potrebbe essere stato casa sua, che si trova proprio a Cernusco.
Il cadavere di Gabriella era ancora riconoscibile: una circostanza che secondo il medico legale data la sua morte a non più di due giorni fa. Sulle cause che hanno determinato il decesso, invece, si attende l'esito dell'autopsia. Apparentemente il corpo non presentava vistose ferite, tranne una alla testa che potrebbe essere stata provocata dall'impatto con una delle pietre nel laghetto. Gabriella potrebbe essere stata strangolata, oppure avvelenata. Su chi possa essere il responsabile c'è naturalmente il massimo riserbo: i carabinieri della compagnia di Cassano d’Adda guidati dal tenente Giuseppe Verde, che stanno conducendo le indagini, per ora stanno interrogando amici e parenti della vittima per capire chi poteva volere la morte della donna. Le prime ipotesi legherebbero l'omicida alla cerchia delle persone conosciute da Gabriella: si fa strada il movente passionale.
Si fa strada il movente passionale
Da quanto si è saputo, infatti, sembra che Gabriella, madre di due figli e con un matrimonio fallito alle spalle, avesse avuto nell'ultimo periodo relazioni con alcuni uomini. Per ora però gli inquirenti non si sbilanciano. L'autopsia disposta dai pubblici ministeri di Milano Francesco Cajani e Alberto Nobili, che coordinano le indagini, verrà eseguita domani mattina: sono stati anche disposti gli accertamenti tossicologici.
L'ultimo dettaglio di un mistero che sembra uscito dalle pagine di un romanzo giallo riguarda il luogo dove è stato scoperto il cadavere: si tratta della parte abbandonata di una cava di via Adua. Un luogo difficile da trovare per chi non conosce la zona. L'unico cancello di ingresso, sempre chiuso da un lucchetto e controllato dalla vigilanza privata, si trova in fondo alla stradina, dopo aver percorso un tratto sterrato. Probabilmente chi ha portato lì il corpo sapeva con precisione dove andare.