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Cacciatore scambia un drone per un uccello e lo abbatte con una fucilata: denunciato

Singolare episodio sabato pomeriggio nelle campagne di Piadena, in provincia di Cremona. Un drone, che stava volando rispettando tutte le norme di sicurezza, è stato abbattuto da un cacciatore che, probabilmente, lo ha scambiato per un volatile. Il cacciatore, che successivamente è scappato, è stato denunciato dal pilota del drone, che si è poi sfogato su Facebook: “Complimenti a chi ha rilasciato il porto d’armi a questo impavido ‘guerriero'”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il drone abbattuto (Facebook)
Il drone abbattuto (Facebook)

Singolare episodio sabato pomeriggio nelle campagne di Piadena, in provincia di Cremona. Un drone, che stava volando rispettando tutte le norme di sicurezza, è stato abbattuto da un cacciatore che, probabilmente, lo ha scambiato per un volatile. Il colpo di fucile, sparato da notevole distanza, ha provocato la rottura di una delle eliche del drone, che è precipitato schiantandosi su un albero.

Il cacciatore è scappato: indagano i carabinieri

Fortunatamente l'incidente non ha provocato danni a cose o persone. Il pilota del drone, un Dji Apr Mavic Pro (dal costo di circa 1500 euro) che appartiene alla società "Dl droni srl", ha però segnalato l'episodio sulla propria pagina Facebook, ringraziando ironicamente il cacciatore responsabile dell'abbattimento, che si è poi allontanato a bordo di un'auto di colore verde. L'uomo è stato denunciato ai carabinieri, che stanno cercando di rintracciarlo: "Complimenti a chi ha rilasciato il porto d'armi a questo impavido ‘guerriero' – si legge sul profilo Facebook della società – Manco il coraggio di fermarsi: si scappa via, in fretta, su una macchina verde. Speriamo vada a fare una visita oculistica, anche se il danno economico ormai lo ha fatto. Si ringraziano le forze dell'ordine, intervenute e che stanno cercando il ‘cecchino'".

Per far volare un drone si devono rispettare regole precise

In questi ultimi tempi il fenomeno legato ai "droni", cioè velivoli radiocomandati provvisti di fotocamere per scattare foto e girare video dall'alto, è definitivamente esploso, anche grazie alla commercializzazione di modelli offerti a un prezzo accessibile. Di conseguenza, sono anche aumentati gli episodi in cui gli stessi droni vengono fatti volare in zone vietate, come nel centro di alcune città, spazi aerei giudicati sensibili e quindi a rischio. Per regolamentare l'utilizzo dei droni è intervenuto anche l'Enac, Ente nazionale per l'aviazione civile. Il volo è consentito senza alcun attestato se si scelgono zone remote e non popolate: viceversa serve una sorta di patentino o licenza di volo. Da qui lo sfogo della società proprietaria del drone nei confronti del cacciatore: "Noi piloti siamo ‘schedati', abbiamo l'obbligo della visita medica, di superare esami, i nostri droni si sa dove volano e quando … Ci sono anche tra di noi gli abusivi, che mettono a rischio persone e cose: noi piloti siamo i primi a denunciarli e a mantenere le distanze da loro. Certo è che sparare a un drone da 40 metri…".

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