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Autista dà fuoco a un bus pieno di studenti

Bus incendiato, testimone rivela: “Sy mi chiese di comprargli un taser, quel giorno cambiò turno”

Durante un’udienza del processo a carico di Ousseynou Sy, che il 20 marzo scorso ha sequestrato 51 bambini sul pullman che guidava all’altezza di San Donato, un testimone ha riferito di “aver comprato una pistola elettrica per conto suo”, oltre ad aver accettato “il cambio turno”. L’ex collega ha rivelato che quel giorno sarebbe dovuto andare lui a prendere e portare i bambini.
A cura di Filippo M. Capra
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Ousseynou Sy, l'autista 47enne che lo scorso 20 marzo ha dato alle fiamme il bus di cui era autista con a bordo 51 bambini della scuola media Vailati di Crema, aveva chiesto a un collega di comprargli un taser e il giorno della tragedia sfiorata aveva ottenuto un cambio di turno per poter essere lui ad accompagnare gli studenti. Lo ha spiegato l'ex collega dell'autista durante l'udienza odierna nel processo per la tentata strage.

Bus incendiato, Sy chiese a un collega di comprargli un taser

Sy avrebbe chiesto all'amico di comprargli un taser su internet, oltre ad un disturbatore di frequenza per i cellulari, con la spiegazione di "non volere che i passeggeri del bus potessero infastidirlo mentre era alla guida". "Ho comprato io, su internet, la pistola elettrica per conto di Sy – ha rivelato il presunto testimone -. Ha iniziato a chiedermelo una decina di giorni prima del sequestro dei ragazzi. Era insistente e domandava spesso quando sarebbe arrivato. Quando mi è stato consegnato il pacco, l'ho portato ai carabinieri".

Quella sera aveva chiesto un cambio turno

Dalle testimonianze è emerso che la tragedia sfiorata poteva essere evitata del tutto. Lo stesso collega, la cui identità è riservata, ha rivelato che una settimana prima del dirottamente operato dal 47enne, Sy gli avrebbe chiesto un cambio turno "sia per la tratta che per l'orario, a causa di alcuni impegni". Il testimone ha poi aggiunto: "Avrei dovuto portare io i ragazzi in palestra. Ho accettato (il cambio, ndr), perché non aveva mai mostrato alcun comportamento particolare. Quella mattina abbiamo fatto colazione insieme". Anche un secondo collega del senegalese ha svelato un presunto retroscena su Sy, che sarebbe stato coinvolto in un episodio di molestie sessuali, venendo condannato a un anno di carcere, nell'ottobre del 2018. A tal proposito, durante la sua testimonianza ha detto che, a suo avviso, "l'azienda ne era a conoscenza, anche se non so se siano stati adottati provvedimenti a riguardo".

La testimonianza del carabiniere

L'ultima persona ascoltata oggi è un carabiniere del Nucleo antiterrorismo di Milano, che ha cercato di interpretare e spiegare il video di Sy: "Si tratta di un lungo monologo in cui l'uomo riprende se stesso. Questo ci ha permesso di ipotizzare che non fosse legato a movimenti di natura eversiva". Inducendo quindi gli inquirenti a pensare che il gesto estremo sia stato ideato e pianificato dal solo 47enne senza l'aiuto di alcuna organizzazione alle spalle.

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