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Autista dà fuoco a un bus pieno di studenti

Bus in fiamme, la drammatica telefonata di un bimbo: “Vogliono ucciderci tutti”

“Ci stanno rapendo in un pullman, vogliono ucciderci, ci minacciano con un coltello”. Questo quanto ha detto Adam, uno dei bambini a bordo del bus dirottato ieri tra Crema e San Donato Milanese, ai carabinieri. Il bimbo è uno degli studenti che è riuscito a dare l’allarme di nascosto dal sequestratore, l’autista del bus Osseynou Sy. Adam ha anche chiamato la madre: “Siamo in un pullman, ci stanno uccidendo. Aiutami”.
A cura di Francesco Loiacono
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L'autobus bruciato sulla Paullese (Foto: Vigili del fuoco)
L'autobus bruciato sulla Paullese (Foto: Vigili del fuoco)
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"Mamma, siamo in un pullman, ci stanno uccidendo". Immaginate di essere il genitore di un bimbo di 13 anni e di ricevere una telefonata come questa da vostro figlio. È quanto è successo ieri ai genitori di Adam, uno dei 51 bambini sequestrati a bordo di un bus dal 47enne Osseynou Sy, l'autista del mezzo. Adam è uno dei cosiddetti "bambini eroi": lui e altri compagni della scuola media Vailati di Crema hanno nascosto il cellulare che l'autista aveva ordinato di sequestrare e con il telefono sono riusciti a dare l'allarme, chiamando i genitori e i carabinieri. Ed è proprio grazie a quelle chiamate che i militari dell'Arma sono riusciti a rintracciare il mezzo e a intercettarlo sulla Paullese, all'altezza di San Donato Milanese. Lì lo hanno bloccato in maniera rocambolesca, mettendo in salvo tutti i bambini e i tre accompagnatori adulti che erano a bordo e riuscendo ad arrestare il conducente, che nel frattempo aveva appiccato il fuoco al bus dopo avervi cosparso della benzina all'interno. Una strage evitata per pochi secondi.

Le telefonate ai carabinieri e alla madre

Adam ha fatto almeno due chiamate. Una, drammatica, è stata alla madre: "Mamma, siamo in un pullman, ci stanno uccidendo, ci stanno portando in un posto sconosciuto", ha detto il ragazzo al telefono. "Non sappiamo dove ci portano, ci vogliono uccidere tutti, ci stanno portando via, mamma, aiutami", si sente nell'audio, confuso, diffuso dall'agenzia di stampa Agi. L'altra telefonata è stata invece ai carabinieri: "Pronto signore, mi chiamo Adam… ci stanno rapendo in un pullman, vogliono ucciderci, ci minacciano con un coltello", dice il ragazzino. Il coltello è stato in effetti trovato: un modello da cucina, usato dall'autista per minacciare i bambini e gli adulti e costringerli a fare ciò che lui chiedeva e che aveva previsto nel suo folle piano. "Il prof è davanti, è in ostaggio", dice il ragazzino. E quando l'operatore del 112 gli chiede chi sia l'uomo che li tiene in ostaggio lui dice: "Il guidatore, ha un coltello in mano. Getta a terra della benzina. Però la prego – aggiunge il ragazzino disperato – chiama qualcuno, non è un film questo. Non possiamo perdere la vita".

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