Bulciago, il foreign fighter che si credeva morto è ancora vivo: “Papà Isis” vuole tornare in Italia
Era partito nel 2015 da Bulciago, nel Lecchese, per unirsi alle milizie dell'Isis. E con sé Mohamed Koraichi, 34enne di origini marocchine che dal 2013 è cittadino italiano, aveva portato la moglie Alice Brignoli, diventata Aisha dopo la conversione all'Islam, e i tre figli piccoli, che sono poi diventati quattro in Siria. Koraichi, che per questo era stato soprannominato "papà Isis" e che tutti credevano morto, sarebbe in realtà ancora vivo: il cronista di guerra del "Giornale" Fausto Biloslavo lo ha incontrato in una prigione controllata dai combattenti curdi nella zona di Al Hassaka, nel nord est della Siria, dove è detenuto. Koraichi, che in Italia è ricercato per terrorismo internazionale, ha negato di essere un terrorista e si è detto pronto a tornare in Italia, probabilmente anche per poter usufruire, in caso di condanna e arresto, di condizioni migliori di quelle in cui sta vivendo da ormai nove mesi.
La sorella di Koraichi è stata condannata per il reclutamento del "pugile dell'Isis"
Koraichi sta recuperando da una ferita subìta nel corso di una delle ultime offensive alle quali ha partecipato: dopo la cattura è stato separato dal resto della famiglia, che si trova nel grande campo profughi di Al-Hole. La scomparsa di Alice Brignoli, del marito e dei figli era stata denunciata dalla madre della donna che aveva fatto partire le indagini: a insospettire la suocera di Koraichi un biglietto che la figlia aveva lasciato, con la scritta "Sono partita, non mi cercate, non torno". Nelle indagini sulla rete di foreign fighter italiane che sono seguite è emerso il coinvolgimento di Koraichi, tramite la sorella Wafa, nel reclutamento tra le fila dell'Isis del pugile Abderrahim Moutaharrik, che in alcune intercettazioni parlava di compiere attentati a Roma e in Vaticano. Moutaharrik è stato condannato in via definitiva a 6 anni.