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Brescia, uccise i coniugi Frank e Giovanna Seramondi: il killer chiede la grazia a Mattarella

Muhammad Adnan, il killer dei coniugi Francesco “Frank” Seramondi e Giovanna Ferrari, ha chiesto la grazia al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il duplice omicidio risale all’agosto del 2015 e sconvolse la città di Brescia. I coniugi erano i titolari della pizzeria d’asporto “Da Frank” e vennero uccisi a fucilate da Adnan perché invidioso del loro successo. Contrario alla richiesta di grazia il figlio delle vittime: “Sono arrabbiato e mi sento preso in giro”.
A cura di Francesco Loiacono
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Francesco Seramondi e la moglie Giovanna Ferrari
Francesco Seramondi e la moglie Giovanna Ferrari

Dopo cinque anni di carcere Muhammad Adnan, il killer dei coniugi Francesco "Frank" Seramondi e Giovanna Ferrari, ha chiesto la grazia al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La notizia, riportata dal "Giornale di Brescia" ha riaperto una ferita mai completamente rimarginata per la città di Brescia, teatro nell'agosto del 2015 dell'efferato duplice omicidio. A sparare materialmente ai due coniugi Seramondi, titolari della celebre pizzeria da asporto "Da Frank", fu Adnan, anche lui pizzaiolo, a quanto pare mosso da un sentimento di invidia per gli affari e il successo dell'attività dei coniugi. L'11 agosto di cinque anni fa, come documentato anche da un agghiacciante filmato, con l'aiuto del complice Sarbjit Singh, l'allora 32enne imbracciò un fucile a canne mozze e sparò a marito e moglie, uccidendoli. Dopo pochi giorni il killer e il complice vennero identificati e arrestati dalle forze dell'ordine.

Il figlio delle vittime: Mi sento preso in giro

Adnan e il complice stanno scontando l'ergastolo in carcere. La richiesta di tornare in libertà avanzata al Capo dello Stato dal killer ha profondamente sconvolto il figlio delle vittime, Marco Seramondi, che al Giornale di Brescia ha riferito di sentirsi "preso in giro" e di essere arrabbiato per una richiesta arrivata "troppo presto" da parte del colpevole dell'uccisione dei genitori. Non è dato sapere quale sarà la risposta di Mattarella alla richiesta: per il momento in questura è stato ascoltato per un parere, negativo, il figlio delle vittime e a breve saranno ascoltati anche gli altri famigliari più stretti della coppia. Parere negativo alla grazia e alla scarcerazione è stato espresso anche dal legale che ha rappresentato la famiglia Seramondi al processo.

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