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Brescia, polemiche per la pubblicità del latte con l’uomo truccato: “Boicottatelo”

Polemiche a Brescia per una pubblicità della Centrale del latte in cui si vede un uomo truccato con ombretto e rossetto che gioca con una bambina: “Il papà (ma forse è il Genitore 1) si trucca da donna, e a quel punto a che serve la mamma?” ha scritto su Facebook l’associazione Generazione Famiglia, tra le protagoniste del Family Day. L’azienda: “È solo lo zio che gioca con la nipotina, niente di più”.
A cura di Francesco Loiacono
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La pubblicità al centro delle polemiche
La pubblicità al centro delle polemiche

L'idea era quella di pubblicizzare un nuovo formato della confezione del latte, ponendo l'accento sull'innovazione tecnologica. Ma l'ultima pubblicità della Centrale del latte di Brescia ha suscitato parecchie polemiche, spingendo qualcuno a chiedere di boicottare il prodotto. Il motivo è in particolare uno dei tre manifesti pubblicitari prodotti: quello in cui si vede un uomo truccato con rossetto e ombretto che gioca assieme a una bambina. La scena, accompagnata dallo slogan della campagna, "La famiglia ha un nuovo formato", ha fatto insorgere l'associazione italiana Generazione Famiglia (tra i promotori del Family day) che su Facebook ha scritto: "Secondo la centrale del latte di Brescia nei ‘nuovi formati' di famiglia il papà (ma forse è il Genitore 1) si trucca da donna, e a quel punto a che serve la mamma? A niente, quindi scompare. Ma il loro latte è di mucca o di qualche altro strano animale surrogato? C'è di che dubitarne se questa è la pubblicità del prodotto. Diffidate".

Ad alimentare le polemiche anche l'ex assessore bresciano di centrodestra Mario Labolani (Fratelli d'Italia), che ha affermato che boicotterà i prodotti della Centrale del latte: "Da oggi non compro più niente della Centrale del latte di Brescia. Pensare di pubblicizzare i loro prodotti con il manifesto di uomini truccati da donna è aberrante". E del manifesto – che campeggia per le vie di Brescia, ma non è più presente sulle pagine Facebook della Centrale del latte – se ne discuterà anche in Consiglio comunale, dal momento che l'opposizione di centrodestra lo ha inserito nell'ordine del giorno.

La replica dell'azienda: "L'uomo è lo zio della bimba, siamo stati fraintesi"

Le molte polemiche hanno spinto la Centrale del latte di Brescia a intervenire, chiarendo le reali intenzioni della campagna: non un attacco alla famiglia tradizionale, ma semplicemente fotografare l'evoluzione dei nuclei familiari. A dimostrarlo gli altri due manifesti realizzati: in uno si vede una coppia giovane (col cane) che si fa un selfie sul letto, nell'altro due nonni che chattano a distanza sul pc con i loro nipotini. Il direttore della Centrale del latte, Andrea Bartolozzi, ha poi spiegato che l'uomo del manifesto è lo zio della bambina, che si è prestato a giocare con lei: "Io sono sposato, ho tre figli e gioco con loro più di quanto i miei genitori facessero con me perché oggi siamo meno rigidi e compassati di un tempo – ha poi aggiunto Bartolozzi -. Abbiamo cercato di fotografare l'evoluzione della famiglia, che va di pari passo con quella dei consumi, mostrando un momento di gioco tra un giovane zio e la sua nipotina. Mi spiace che queste polemiche distolgano l'attenzione dal vero focus della campagna, ovvero l'innovazione tecnologica che è uno dei fiori all'occhiello della nostra azienda".

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