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Brescia, morta a 93 anni Agape Nulli Quilleri: la staffetta partigiana simbolo della Resistenza

È morta nella mattinata di oggi, martedì 1 ottobre, Agape Nulli Quilleri, un simbolo della lotta partigiana della città di Brescia. Una donna coraggiosa, che ha consacrato la sua vita ai propri ideali: l’amore per la democrazia e per la libertà. Dal 2009 era anche presidentessa onoraria dell’associazione Fiamme verdi di Brescia.
A cura di Francesco Loiacono
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Agape Nulli Quilleri
Agape Nulli Quilleri

Nella mattinata di martedì primo ottobre si è spenta all'età di 93 anni Agape Nulli Quilleri, simbolo della Resistenza partigiana della città di Brescia. Agape, che ricopriva anche il ruolo di presidentessa onoraria dell’Associazione “Fiamme Verdi” di Brescia, ha consacrato la sua vita ai propri ideali: l'amore per la democrazia e per la libertà. Sentimenti nobili che le sono riconosciuti da tutti quelli che hanno avuto il piacere di conoscerla e passare del tempo in sua compagnia. Una donna coraggiosa, che non ha avuto paura nemmeno quando è dovuta tornare sui suoi passi per combattere ciò in cui lei stessa inizialmente credeva.

L'infanzia fascista e la conversione

Nata a Iseo nel marzo del 1926, Agape Nulli Quilleri cresce in un ambiente dai forti valori liberali, ma nonostante l'educazione impartitale dalla famiglia, negli anni dell'infanzia la propaganda fascista riesce ad attecchire su di lei. Un'infatuazione politica che ha vita breve: la morte del fratello Giuseppe in Montenegro nel 1942 le apre gli occhi. Da quel momento in avanti, anche grazie ad alcuni professori del Liceo Arnaldo, Agape comincia a nutrire sentimenti opposti a quelli precedenti nei confronti del regime. A partire dal 1943 inizia a muovere i primi passi all'interno del nascente movimento resistenziale. Diverse le attività in cui si trova impiegata nel corso della sua esperienza con la resistenza: il trasporto di volantini e stampa clandestina, ma anche di vestiti, cibo e persino armi e munizioni per i ribelli dalla città al Sebino. Un impegno totale che la rese una tra le più attive staffette partigiane delle Fiamme Verdi.

Il carcere e la liberazione

Nel suo "curriculum" partigiano non manca l'esperienza del carcere. Il 18 agosto 1944 viene arrestata con l’accusa di aver consegnato un carico d’armi in Valcamonica e rinchiusa a Canton Mombello come prigioniera politica. Agape resterà in carcere fino alla liberazione della città, subendo anche un interrogatorio da parte di Erik Priebke, il famigerato boia delle Fosse Ardeatine. Ritornata in libertà decide di sposarsi con Sam Quilleri, vice comandante della Brigata FF.VV. “X Giornate”, compagno nella vita e nelle molte battaglie politiche, sociali e civili del dopoguerra.

Il cordoglio del Comune e delle Fiamme verdi

Anche il Comune di Brescia, nella persona del sindaco Emilio del Bono, ha voluto manifestare il proprio cordoglio per la scomparsa di Agape Nulli Quilleri. “Brescia piange la perdita di una grande donna – ha dichiarato il sindaco – Agape Nulli ha fatto la storia della nostra città. Partigiana, staffetta della Resistenza, presidente onoraria delle Fiamme Verdi era pragmatica e schiva, con una mente brillante e aperta, capace di analisi lucide, mai banali". Grande commozione anche da parte delle Fiamme verdi, di cui Agape rivestiva il ruolo di presidentessa onoraria dal 2009. Nella nota diffusa dall'associazione si legge: "È stata una donna veramente e pienamente libera, mossa da uno slancio vitale contagioso, sostenuta da un’incrollabile fede per la libertà e capace di fornire a chiunque la incontrasse un’ispirazione sferzante, che richiamava alla responsabilità individuale e collettiva nei confronti della società, senza scuse e senza fronzoli. Amava i giovani, perché è sempre stata giovane. Grazie, Agape, per essere stata la nostra guida in questi anni. Non potremo dimenticarti mai, e cercheremo di essere degni dell’eredità preziosa che ci hai consegnato.".

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