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Brescia, bullismo senza freni a scuola: 17enne perseguita un ragazzo disabile, denunciato

Un ragazzo di 17 anni, che frequenta una scuola della bassa Valle Camonica, in provincia di Brescia, è stato denunciato dai carabinieri per atti persecutori nei confronti di minorenni e di soggetti con disabilità. Perseguitava e vessava sette compagni di scuola, tutti ragazzini minorenni, tra cui anche un disabile.
A cura di Francesco Loiacono
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Bullismo senza freni e senza remore nel Bresciano. Un ragazzo di 17 anni è stato denunciato dai carabinieri perché perseguitava altri ragazzini minorenni, tra cui anche un disabile. Le violenze e le prevaricazioni avvenivano all'interno dell'istituto scolastico superiore frequentato dal bullo e dalle sue vittime, una scuola della bassa Valle Camonica, in provincia di Brescia. Secondo quanto hanno accertato i militari, il minorenne denunciato avrebbe preso di mira sette compagni di scuola, tutti minorenni, tra cui appunto anche un ragazzino affetto da disabilità cognitive. Le vittime del bullo, residenti in Valle Camonica e nell'alto Sebino bergamasco, erano così spaventate dal 17enne che non volevano più andare a scuola, per il timore di poter finire nuovamente nelle sue grinfie. Il 17enne, residente in un paese in provincia di Bergamo, adesso dovrà rispondere del reato di atti persecutori nei confronti di minorenni e di soggetti con disabilità.

La scuola ha segnalato il bullo e collaborato alle indagini

È stata proprio la scuola frequentata dal bullo e dalle sue vittime a segnalare gli episodi, che secondo le indagini dei carabinieri sarebbero andati avanti per mesi, dal settembre al dicembre dello scorso anno. L'istituto scolastico avrebbe poi fornito pieno supporto ai militari dell'Arma di Breno, che hanno indagato sui diversi episodi sotto il coordinamento della procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Brescia. Le vessazioni subite dalle sette vittime del bullo sarebbero state di gravità tale che i ragazzini, temendo per la loro incolumità personale, sarebbero arrivati perfino a modificare le proprie abitudini di vita: l'intervento dei carabinieri, che risale agli scorsi giorni, ha messo fine al loro incubo.

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