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Brescia, al “rogo della vecchia” bruciato il fantoccio di Matteo Salvini

Ieri sera a Brescia, durante il tradizionale “rogo della vecchia”, è stato bruciato un fantoccio con le sembianze di Matteo Salvini. Gli organizzatori hanno spiegato che è stato un gesto simbolico per bruciare il razzismo. Il commento del ministro dell’Interno: “Loro bruciano, io sorrido e vado avanti col mio lavoro, con orgoglio e senza paura!”.
A cura di Francesco Loiacono
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A Brescia, durante il tradizionale "rogo della vecchia" che si celebra a metà della Quaresima, è stato bruciato un fantoccio con le sembianze di Matteo Salvini. È successo ieri sera nel quartiere Carmine, una zona multietnica della città lombarda, durante il rogo organizzato dal "Gruppo de noalter", un'associazione non profit le cui origini risalgono addirittura agli anni Trenta. L'obiettivo degli organizzatori, come comunicato anche negli scorsi giorni sulla loro pagina Facebook, era quello di "bruciare" simbolicamente il razzismo. A impersonificarlo è stato un fantoccio con le sembianze del ministro dell'Interno, una giacchetta verde e uno stemma con la scritta "Casa Faugn". Il fantoccio è stato bruciato alla presenza anche di molti bambini: l'evento, che si è tenuto in via Nino Bixio, era infatti organizzato in collaborazione anche con il comitato dei genitori della scuola elementare "Calini".

Salvini: Loro bruciano, io sorrido e vado avanti

Questa mattina il ministro dell'Interno ha pubblicato sui social network la foto del fantoccio in fiamme, commentando: "Loro bruciano, io sorrido e vado avanti col mio lavoro, con orgoglio e senza paura!". All'agenzia di stampa Ansa gli organizzatori hanno ribadito che il loro intento era solo quello di sensibilizzare su tematiche quali immigrazione e razzismo, sottolineando come il rogo fosse solo simbolico e bruciare qualcuno sia un "gesto inaccettabile".

Cos'è il rogo della vecchia

Il rogo della vecchia è una tradizione che secondo alcuni affonda le sue origini nell'epoca pre-cristiana: la "vecchia" in questione è l'inverno, di cui si celebra la fine bruciandone un simbolico fantoccio. In epoca cristiana la festa è diventata il modo per allentare, durante una giornata che cade al centro della Quaresima, il periodo di digiuno, con un giorno di festa in cui si possono infrangere i "fioretti". La "vecchia" rappresenta simbolicamente anche tutte le cose brutte di cui ci si vuole liberare: ed è in questo senso probabilmente che l'associazione bresciana ha voluto intendere il rogo come l'occasione per "liberarsi" dal razzismo.

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