Bomba esplosa davanti a un palazzo a Pioltello: era la ‘ndrangheta, arrestato un 25enne

È stato arrestato questa mattina l'autore dell'attentato dinamitardo avvenuto lo scorso 10 ottobre a Limito di Pioltello, nell'hinterland di Milano. In manette è finito un 25enne originario di Melzo e residente a Pioltello, appartenente a una famiglia di ‘ndrangheta radicata nel comune. Per lui le accuse sono di detenzione di materiale esplodente, estorsione e usura, aggravati perché commessi con modalità mafiose.
Atto intimidatorio a scopo di estorsione
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Monza e della compagnia di Cassano D'Adda e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, si sarebbe trattato di un attentato intimidatorio per portare avanti un tentativo di estorsione. Il 25enne aveva infatti estorto del denaro a un cittadino straniero, residente proprio nella palazzina in via Dante che era stata oggetto dell'attentato. Quando mancavano ormai poche ore al termine indicato per la consegna del denaro, il 25enne, per far capire le proprie intenzioni, aveva fatto esplodere un potente ordigno davanti all'abitazione della vittima. Lo scoppio aveva causato ingenti danni non solo all'appartamento dell'uomo, ma a tutto il palazzo, tanto da costringere 27 persone ad abbandonarlo in via precauzionale.
La vittima dell'estorsione viveva in un clima di assoggettamento
Le indagini hanno consentito di accertare come la vittima dell'estorsione e dell'attentato dinamitardo vivesse ormai in una condizione di assoggettamento psicologico: era infatti a conoscenza dell'appartenenza del 25enne a una nota famiglia di ‘ndrangheta radicata sul territorio di Pioltello. Sabato scorso, alla fine dell'attività d'indagine, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, Paolo Guidi, ha emesso nei confronti del ragazzo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, che è stata eseguita questa mattina dai carabinieri.