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Blitz dei naziskin a Como, Boldrini: “Serve una mobilitazione civile”

La Presidente della Camera Laura Boldrini interviene sulla vicenda dell’irruzione di un gruppetto di naziskin in un circolo di Como: “Ritengo che sia necessario ricorrere a delle misure adeguate ma anche che sia necessario che ci sia una mobilitazione civile”. A Milano intanto pronta una mozione per vietare patrocini e spazi pubblici all’estrema destra.
A cura di Francesco Loiacono
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La Presidente della Camera Laura Boldrini è intervenuta sulla vicenda dell'irruzione di un gruppetto di naziskin in un circolo di Como che si occupa del sostegno ai migranti: "Ritengo che sia necessario ricorrere a delle misure adeguate ma anche che sia necessario che ci sia una mobilitazione civile su questo – ha detto la Boldrini – perché non possiamo permettere a questi gruppi di sporcare la nostra bella Costituzione e la nostra democrazia, che non è compatibile con questi estremisti". La vicenda, ormai nota, è quella del blitz compiuto venerdì sera a Como da un gruppo di naziskin del Veneto Fronte Skinhead. Alcuni esponenti del movimento neofascista hanno interrotto una riunione della rete "Como senza frontiere" e hanno letto un proclama contro i migranti e contro chi li aiuta, in un clima di totale indifferenza da parte degli attivisti di "Como senza frontiere". Gli skinhead saranno denunciati per violenza privata.

Molte le reazioni dopo l'irruzione: manca una condanna unanime

L'irruzione ha provocato molte reazioni. Alle parole della Boldrini si sono aggiunte anche quelle di Matteo Renzi: "Qualsiasi gesto di violenza va condannato senza se e senza ma. Intimidazioni e provocazioni di segno fascistoide vanno respinti non solo dalla sinistra ma da tutta la comunità politica nazionale, senza eccezione alcuna. Su questi temi non si scherza", ha scritto il segretario del Pd. Gli ha replicato a stretto giro Matteo Salvini: "Non si entra in casa d'altri non invitati e non è quello il modo di risolvere i problemi", ha detto, aggiungendo però che "il problema dell'Italia è Renzi, non è il fascismo che non può tornare, né le fake news che non esistono", toccando così un altro dei dibattiti – secondo il leader leghista "surreali" – degli ultimi giorni.

Meloni: Inaccettabile intimidazione, ma non è violenza

Le parole di Salvini sono state lette come un tentativo di difesa degli skinhead dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina: "Oggi riesce nell'impresa di difendere gli squadristi di Como invece di rendersi conto dell'escalation razzista in atto e della necessità di combattere queste derive". La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha invece condannato l'episodio in quanto "Inaccettabile intimidazione", ma anche lei ha replicato all'ex presidente del Consiglio: "Trovo abbastanza ridicolo l'appello di Renzi, perché la violenza non è oggettivamente quello che ieri si è visto a Como: è un atto di intimidazione ma non è un atto di violenza. La violenza noi l'abbiamo invece vista un sacco di volte dai compagni dei centri sociali, quelli che distruggono intere città e bruciano le macchine degli italiani, e nessuno ha mai fatto appelli di condanna. Quello si può fare. Perché è gente di sinistra e le città si possono distruggere", ha detto in tv alla trasmissione de La7 "L'aria che tira".

L'indifferenza come possibile risposta ai fascisti di oggi

Se non sembra esserci stata una condanna unanime del blitz dei naziskin, frastagliato è anche il panorama delle soluzioni prospettate per arginare quella che sembra una deriva neofascista in atto (si vedano anche le ultime elezioni a Ostia con il boom di CasaPound). C'è chi, evidenziando l'indifferenza degli attivisti comaschi all'irruzione degli skinhead, ha suggerito come proprio fare finta di niente possa essere la risposta migliore ai fascisti di oggi: "La reazione degli attivisti comaschi al delirio degli skinheads è di totale indifferenza, non c’è risposta, non c’è dialogo, non c’è neanche bisogno di offendersi – ha scritto Adriano Biondi su Fanpage.it – Ed è una scelta giusta, perché non ha senso ribattere colpo su colpo alla propaganda, respingere direttamente una rappresentazione così sfrontata e ridicola al tempo stesso. Contro i fascisti bisogna essere brutali a un livello differente".

A Milano pronta una mozione per vietare patrocini e spazi all'estrema destra

Per contro, c'è chi si prepara a vietare per legge la concessione di patrocini, contributi e spazi pubblici alle associazioni di estrema destra "che non si riconoscono nei valori della Costituzione e in quelli dell'antifascismo". In Comune, a Milano, è stata infatti presentata dal centrosinistra una mozione che dovrebbe essere votata entro il prossimo 12 dicembre (anniversario della strage di piazza Fontana), con l'appoggio del sindaco Beppe Sala: "Non è mai abbastanza lo sforzo per evitare rigurgiti fascisti: non è retorica, ma sono iniziative giuste che io appoggerò", ha detto il primo cittadino.

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