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Blitz al circolo Pd del Corvetto, la Procura pronta ad aprire un’inchiesta

Dopo l’irruzione di martedì nella sede Pd di via Mompiani a Milano, il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, a capo del pool anti-terrorismo, è pronto ad aprire un fascicolo, per il momento senza indagati, con le ipotesi di reato di violenza privata e danneggiamento pluriaggravato. Il blitz sarà anche al centro della prossima riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, prevista venerdì in Prefettura.
A cura di Francesco Loiacono
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Dalle condanne della politica alle indagini della Procura. Il caso del blitz di martedì nel circolo Pd del Corvetto, a Milano, finisce al centro delle attenzioni di Prefettura e Procura milanesi. Il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca ha deciso di analizzare il raid di via Mompiani nella prossima seduta del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato per venerdì 14 novembre, anche alla luce dei primi elementi acquisiti dalle forze di polizia. "Ogni atto di aggressione e di violazione della legalità va condannato e contrastato con decisione e fermezza", ha spiegato la Prefettura in una nota.

Blitz al circolo Pd, la Procura pronta ad aprire un'inchiesta

È invece attesa per giovedì la decisione del procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli, a capo del pool anti-terrorismo. Romanelli ha chiesto ai carabinieri una relazione di servizio sul blitz. Solo dopo avere letto il resoconto dei militari, la Procura aprirà formalmente un fascicolo a modello 44, senza indagati, con le ipotesi di reato di violenza privata e danneggiamento pluriaggravato. Sul fronte investigativo, i carabinieri hanno sequestrato materiale ritenuto "utile" all'identificazione dei protagonisti del raid, che al momento non hanno ancora un nome e cognome. L'attenzione degli inquirenti si starebbe concentrando però in particolare su un paio di persone ritenute "sospette".

L'assalto di martedì, compiuto da una ventina di antagonisti mascherati durante la riunione tra sindacalisti del Sunia e inquilini delle case popolari Aler, è da inquadrare molto probabilmente all'interno delle polemiche e delle discussioni sull'emergenza abitativa a Milano, che riguarda in particolare il problema delle occupazioni abusive di alloggi popolari e della loro mancata assegnazione alle famiglie che ne avrebbero diritto. Dopo il blitz è stata particolarmente dura la condanna di Palazzo Marino, che ha parlato di un "gesto vile e fascista".

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