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Bimbo respinto dall’asilo perché non vaccinato: il Tar di Brescia lo riammette

Era stato escluso dall’asilo perché senza vaccino. Ma adesso un bimbo di Lovere, in provincia di Bergamo, potrà tornare tra i suoi compagni. Il Tar di Brescia ha infatti accolto l’istanza dei suoi genitori, sospendendo la decisione dell’asilo in attesa di discutere collegialmente il caso.
A cura di Francesco Loiacono
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Era stato escluso dall'asilo perché senza vaccino. Ma adesso un bimbo di Lovere, in provincia di Bergamo, potrà tornare tra i suoi compagni. Il Tar di Brescia ha infatti accolto l'istanza dei suoi genitori, ordinando il ritorno a scuola per il piccolo. Su un tema così divisivo come le vaccinazioni era forse inevitabile che si producessero attriti tra la legge nazionale, il cosiddetto decreto Lorenzin che ha reintrodotto dopo 18 anni l'obbligo vaccinale per i bimbi che frequentano nidi e scuole materne, e l'interpretazione della stessa legge da parte di genitori recalcitranti a vaccinare i loro figli.

Cosa è successo

Nel caso in questione, che sarà discusso collegialmente dai giudici del tribunale amministrativo regionale il 4 aprile, i genitori del bimbo escluso e poi riammesso avevano presentato all'asilo nido comunale, in sede di iscrizione del piccolo a scuola, la sola richiesta di vaccinazione che avevano inviato all'Asst (Azienda socio sanitaria territoriale). Poi, però, più nulla: una circolare imponeva infatti a tutti i genitori di documentare entro lo scorso 10 marzo – termine poi slittato a lunedì 12 marzo per via del fine settimana – l'avvenuta vaccinazione, dando facoltà ai dirigenti scolastici di allontanare da scuola i bambini non in regola. A Milano, a titolo di esempio, dieci bambini non vaccinati erano stati rispediti a casa. Così hanno fatto anche i dirigenti dell'asilo comunale di Lovere, borgo sulla sponda settentrionale del lago d'Iseo, ritenendo che la sola richiesta di vaccinazione presentata dai genitori del piccolo non fosse sufficiente per adempiere agli obblighi sanciti dalla legge.

La posizione dei genitori del bimbo

Al contrario, i genitori del piccolo, come dichiarato dall'avvocato della famiglia, Omar Cantaluppi, "sostengono che l'obbligo loro rivolto di documentare entro il 10 marzo 2018 le avvenute vaccinazioni od ogni altro incombente che non sia quello già assecondato in occasione dell'iscrizione per l'anno in corso, sia del tutto illegittimo". Da qui il ricorso al Tar, che ha sospeso l'esclusione del piccolo in attesa di discutere il caso collegialmente. Una decisione destinata probabilmente a riaccendere le polemiche tra antivaccinisti e fautori dell'importanza delle vaccinazioni.

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