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Bimbo precipitato a scuola, maestra indagata per omicidio colposo: “Dimostrerò la mia innocenza”

“Produrremo una articolata memoria attraverso la quale potere dimostrare la completa estraneità a fatti delittuosi”: lo ha dichiarato l’avvocato di una delle due maestre accusate, insieme a una collaboratrice scolastica, di aver “cagionato la morte” di Leonardo, il bimbo di 6 anni precipitato dalle scale della scuola Pirelli di via Goffredo da Bussero, a Milano. Le tre donne sono accusate di omicidio colposo e hanno ricevuto ieri l’avviso di chiusura delle indagini.
A cura di Simone Gorla
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 "Hanno cagionato la morte del bambino". Due maestre e una bidella della scuola Pirelli di Milano sono accusate di omicidio colposo per la morte di Leonardo, il bimbo precipitato nella tromba delle scale dell'istituto di via Goffredo da Bussero, lo scorso 18 ottobre. Nell'avviso di conclusione indagini firmato dal pubblico ministero Maria Letizia Mocciaro si legge che le tre donne hanno "colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza delle norme" nel decesso del bimbo di nemmeno 6 anni.

Chiuse le indagini sulla morte di Leonardo, due maestre e bidella accusate di omicidio colposo

L'inchiesta ha ricostruito la dinamica dell'incidente. Il piccolo mentre andava in bagno non sorvegliato avrebbe preso una sedia girevole con rotelle e ci sarebbe salito sopra per sporgersi dalla balaustra. Ma avrebbe perso l'equilibrio precipitando per circa tredici metri. Morì cinque giorni più tardi all'ospedale Niguarda.

I pm: Non hanno sorvegliato, la collaboratrice era al telefono

Gli inquirenti contestano alle insegnanti di aver lasciato andare uscire il bambino da solo, senza verificare che la collaboratrice scolastica al piano fosse presente e senza accompagnarlo, nonostante fossero in due in classe. La terza donna invece è accusata di "non avere prestato servizio nella zona di competenza secondo la mansione assegnatale" e di "non avere vigilato sulla sicurezza ed incolumità dell'alunno" per "avere utilizzato il telefono cellulare per scopi personali durante il tempo in cui avrebbe dovuto effettuare la sorveglianza al piano".

Il legale di una delle maestre: Dimostreremo la sua completa estraneità

"Fiduciosi nella Giustizia, e all'esito della lettura degli atti di indagine collezionati dal pubblico ministero, produrremo una articolata memoria attraverso la quale potere dimostrare la completa estraneità della mia assistita rispetto a qualsiasi condotta delittuosa", ha dichiarato in una nota l'avvocato Michele Sarno, avvocato di una delle due maestre dopo aver ricevuto l'avviso di chiusura delle indagini.

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