Bergamo, stop ai voli da Orio al Serio verso Roma
L'annuncio è arrivato lo scorso 17 agosto dalla compagnia aerea Blu express, ramo low-cost del gruppo Blue Panorama: i voli dall'aeroporto di Orio al Serio a Roma Fiumicino, che sarebbero dovuti ripartire il 7 settembre, sono stati cancellati. Un fulmine a ciel sereno per i tanti viaggiatori che avevano già prenotato il biglietto, ai quali comunque sarà rimborsato il costo. Ma soprattutto, a essersi sentita "offesa" dalla decisione della compagnia aerea sembra essere stata la politica locale. Sull'argomento sono infatti intervenuti in tanti, in maniera bipartisan: dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori (Pd) al deputato bergamasco di Forza Italia, Gregorio Fontana.
Cancellati i voli da Orio al Serio verso Roma: protestano i politici locali
Il sospetto, esplicitato da Marco Giovanniello in un articolo su "Gli stati generali", è che i politici locali stiano protestando perché la cancellazione del volo diretto da Orio a Fiumicino costituirà una "seccatura", soprattutto per loro, abituati finora a trovare un comodo volo sotto casa. In realtà, come spiega Giovanniello, la cancellazione è semplicemente figlia delle leggi di mercato: l'aeroporto di Orio serve un bacino ben più vasto dell'area bergamasca, e in questo bacino ci sono già fin troppi collegamenti aerei con Roma, una tratta sulla quale è fortissima la concorrenza anche dei treni ad alta velocità.
Insomma, al di là degli sfortunati che avevano già prenotato un biglietto, la cancellazione della tratta Bergamo-Roma non sembra essere un grosso problema per i comuni viaggiatori, che possono trovare valide alternative molto vicino, ad esempio a Linate. Costituisce invece un affronto alla politica: "Quel volo fa comodo ai politici che vanno e vengono appunto da Roma e per cui, evidentemente, l’aeroporto deve esistere innanzitutto per loro", scrive Giovanniello.
Come andrà a finire? Difficile che qualche politico riesca a far rivedere la decisione della compagnia – che ha per altro aperto all'ipotesi che i voli possano riprendere nel 2016. Ma se ciò dovesse accadere, l'importante è che non comporti un esborso di denaro pubblico.